Governo e Parlamento
21 Maggio 2024"Il problema delle liste d'attesa è sicuramente uno dei più sentiti dai cittadini. È inaccettabile che ci siano ancora agende chiuse, non prenotabili. Non mi piace neanche il cosiddetto metodo del galleggiamento, quando cioè il cittadino viene preso in carico dal servizio regionale ma non ha un appuntamento preciso". Così il ministro Orazio Schillaci
"Il problema delle liste di attesa è sicuramente uno dei più sentiti dai cittadini e una questione annosa. È inaccettabile che ci siano ancora agende chiuse, non prenotabili. Non mi piace neanche il cosiddetto metodo del galleggiamento, quando cioè il cittadino viene preso in carico dal servizio regionale ma non ha un appuntamento di preciso". Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante l'incontro organizzato da RCS Academy "Healthcare Talk 8^Edizione Rinnovare il Sistema Salute". Proprio per cercare di contenere questo fenomeno, "stiamo preparando un decreto-legge che vuole finalmente affrontare il problema sotto tanti e diversi aspetti” continua “Il primo è quello di arrivare ad un sistema che ci consenta di ricevere in tempo reale le liste d'attesa perché solo avendo i dati oggettivi, possiamo pensare di poter intervenire. Purtroppo, ancora oggi in Italia, non abbiamo una vera anagrafe centralizzata che ci permette di sapere la situazione regione per regione e prestazione per prestazione. Poi controlleremo che le liste d'attesa non siano chiuse". Per il ministro Schillaci, però, "ognuno deve fare la sua parte spiega-. Il governo e il sottoscritto ci mettono la faccia, ma in Italia la parte operativa è in capo alle regioni. Noi puntiamo sulla collaborazione massima delle regioni e delle singole aziende ospedaliere. Credo che sia un problema organizzativo e non solo economico".
"Spero che nei prossimi mesi, il vincolo del tetto di spesa che rappresenta un problema per l'assunzione di nuovo personale in campo sanitario, possa essere abolito continua il Ministro Con il decreto, cercheremo di portare miglioramenti in quella che oggi è la capacità assunzionale delle regioni. Abbiamo bisogno però veramente della loro collaborazione".
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