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27 Settembre 2022 I risultati delle elezioni politiche del 25 settembre cambiano le carte in gioco. Molti “fedelissimi” del mondo sanitario sono stati esclusi da un Parlamento dimezzato e altri confermati: ecco chi vedremo, tra nomi nuovi e nomi "scomparsi"
I risultati delle elezioni politiche del 25 settembre cambiano le carte in gioco. Molti “fedelissimi” del mondo sanitario sono stati esclusi da un Parlamento dimezzato. Non riescono a passare la sfida nei rispettivi collegi il responsabile sanità di Forza Italia e vicepresidente della Camera Andrea Mandelli, la vicepresidente della Commissione Sanità del Senato Paola Boldrini (PD), la capogruppo PD in Commissione Affari Sociali Elena Carnevali e il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Restano fuori anche Paola Binetti (Udc-Noi Moderati) della Commissione sanità del Senato, e Fabiola Bologna (Noi Moderati), Paolo Siani (PD) e Angela Ianaro (PD) della Commissione Affari sociali della Camera. Fuori anche l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, candidato con Articolo 1. Ce l’hanno fatta, invece, il responsabile sanità di FdI Marcello Gemmato, la capogruppo M5S al Senato Mariolina Castellone. Riconfermato anche il ministro della Salute Roberto Speranza, la coordinatrice del Forum tematico Politiche Sanitarie del Pd Beatrice Lorenzin, così come la responsabile sanità del PD in segretaria nazionale Sandra Zampa. Tra i democratici, c’è anche la new entry del microbiologo Andrea Crisanti.
Tra i grandi esclusi alle Elezioni Politiche, non del settore sanitario, c’è Luigi Di Maio. L’ex leader del Movimento 5 Stelle, infatti, che si è candidato con Impegno Civico, non è riuscito a ottenere alcun risultato utile: sconfitto nei 5 collegi in cui era candidato (2 in Campania, uno in Basilicata, Calabria e Sardegna); non superata la soglia di sbarramento del 3%. Da Impegno Civico però Di Maio non è l’unico illustre escluso, in quanto la scissione pentastellata ha prodotto numerose uscite di scena, come l’ex ministro Vincenzo Spadafora, l’ex ministra Lucia Azzolina, Francesco D’Uva, Manlio di Stefano e Pierpaolo Sileri. A Roma, nell'uninominale per il Senato, i due ex alleati Carlo Calenda ed Emma Bonino, leader rispettivamente di Azione e +Europa, vengono entrambi sconfitti dalla consigliera comunale di Fratelli d'Italia Livia Mennuni che ottiene il 36,37%. Bonino si avvicina e ottiene il 33,17%, Calenda è fermo al 14,03% ma, candidato anche al proporzionale, potrebbe entrare a Palazzo Madama. Il partito +Europa della Bonino, invece, per pochissimi punti non supera lo sbarramento del 3%.
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