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Intervista

22 Maggio 2024

Mieloma multiplo, nuove opzioni terapeutiche e necessità di rivedere gli algoritmi terapeutici

La terapia del mieloma multiplo ha avuto una rapidissima evoluzione nell'ultimo decennio con l'ingresso di nuove terapie che hanno modificato sensibilmente l'approccio dei clinici. Lo sottolinea in un'intervista da Sanità33 la prof.ssa Maria Teresa Petrucci


Mieloma multiplo, nuove opzioni terapeutiche e necessità di rivedere gli algoritmi terapeutici

La terapia del mieloma multiplo ha avuto una rapidissima evoluzione nell'ultimo decennio con l'ingresso di nuove terapie che hanno modificato sensibilmente l'approccio dei clinici. Lo sottolinea intervistata da Sanità33la prof.ssa Maria Teresa Petrucci, dirigente medico presso l'ematologia dell'azienda Policlinico Umberto I di Roma. «Gli sviluppi più recenti riguardano prevalentemente l’immunoterapia, di cui si è sempre parlato con l’utilizzo di anticorpi anti-interleuchina-6 che è uno dei fattori di crescita di questa patologia (però con pochissime risposte). L’immunoterapia ha ottenuto però successi nell’ultimo decennio grazie a monoclonali contro antigeni specifici della plasmacellula (che è la cellula malata) quindi anti-CD38 per poi passare ad altri tipi di anticorpi come anticorpi coniugati a farmaci e, da ultimo, agli anticorpi bispecifici cioè anticorpi che sono in grado di reagire contro la cellula malata appunto la plasmacellula attivando poi altre cellule del sistema immunitario che sono fondamentali nella difesa (anti-CD3) per arrivare poi alle CarT che finalmente abbiamo anche in Italia. Sicuramente ci sarà da organizzarsi, però dal punto di vista amministrativo, come riconoscimento di questa possibilità terapeutica, anche in Italia ora abbiamo le CarT per il mieloma multiplo».



Uno degli effetti di questi sviluppi è che quelle che fino a qualche anno fa erano terapie che si somministravano nelle linee più avanzate, ora si effettuano in prima linea, con la conseguenza che si è creato un vuoto nelle linee più avanzate, in particolare in quarta linea. Se effettivamente è così, quali possono essere le novità su questo fronte? Si stanno affacciando nuovi standard di cura? «Certamente le tre famiglie di farmaci che hanno modificato la storia naturale terapeutica del mieloma cioè inibitori del proteosoma, gli immunomodulanti e gli stessi anticorpi monoclonali erano inizialmente utilizzati nelle fasi più avanzate di malattia (in pazienti già sottoposti prima a chemioterapia e a trapianti) e adesso si utilizzano in prima linea» risponde Petrucci. «Quindi, in pazienti che presentano di nuovo la malattia il che è la storia naturale del mieloma, cioè la possibile recidiva questi sono farmaci che logicamente si tende a non utilizzare proprio perché è fondamentale cambiare la famiglia di farmaci attiva contro la plasmacellula e, quindi, anticipando il loro uso, sicuramente abbiamo poi carenza di molecole nelle fasi successive. Avendo delle registrazioni in fasi ancora più avanzate rispetto, per esempio, alla quinta linea abbiamo dei farmaci che in questo momento siamo in attesa di potere utilizzare e, di conseguenza, la quarta linea è quella proprio in cui maggiormente abbiamo problemi. Le CarT a cui accennavo prima invece potranno essere utilizzate proprio in quarta linea, così come gli anticorpi bispecifici (questi ultimi forse anche in seconda e terza linea). Però sicuramente una delle problematiche maggiori in futuro sarà il disegno di nuovi algoritmi terapeutici e la necessità di modificare la sequenza dei vari farmaci in rapporto alla storia non solo terapeutica ma alla storia del paziente (l'età, le condizioni fisiche, etc.) proprio per cercare di scegliere al meglio le varie possibilità terapeutiche di cui disponiamo e quindi avere un impatto sempre migliore sull’outcome del paziente».

Sul fronte regolatorio c'è qualcosa da aspettarsi sempre con riferimento alla quarta linea? «Direi di sì» afferma Petrucci, «soprattutto per quanto riguarda i bispecifici, molecole approvate da Fda ed Ema e per le quali manca ancora l’approvazione Aifa, dove si è in fase di negoziazione. Sicuramente non è un dato positivo sapendo dei risultati di efficacia di queste sostanze che al momento non è possibile utilizzare. Da gennaio abbiamo le CarT ma sicuramente saranno poche procedure per la difficoltà organizzativa e perché si parla logicamente di un numero abbastanza limitato degli stessi slot in quanto avremo soltanto un tipo di CarT, nel senso che l'altro prodotto ancora non è stato approvato. Quindi da un lato abbiamo la possibilità derivante dai dati scientifici che sicuramente spingerebbero a utilizzare l’immunoterapia in genere, e in particolare i bispecifici, dall'altro il regolatorio non ci permette ancora di farlo, quindi sicuramente questo è un aspetto molto importante».

TAG: MIELOMA MULTIPLO

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