Medicina
29 Settembre 2023 Basterebbe più attenzione. Ai sintomi, in primo luogo, e poi ai controlli periodici, per evitare migliaia di decessi ogni anno causati dalle malattie cardiovascolari. In Italia e in occidente, patologie come l’ipertensione o lo scompenso cardiaco rappresentano ancora oggi il primo motivo di morte nella popolazione adulta
Basterebbe più attenzione. Ai sintomi, in primo luogo, e poi ai controlli periodici, per evitare migliaia di decessi ogni anno causati dalle malattie cardiovascolari. In Italia e in occidente, patologie come l’ipertensione o lo scompenso cardiaco rappresentano ancora oggi il primo motivo di morte nella popolazione adulta. Ogni anno infatti sono oltre 220 mila le persone che ne sono vittime, cioè 25 ogni ora. Per abbassare i numeri servirebbe fare più prevenzione, sia adottando stili di vita corretti sia eseguendo gli screening per la diagnosi precoce. In occasione della Giornata mondiale del cuore che ricorre oggi, l’azienda Novartis e gli specialisti cardiologi si sono riuniti a Roma alla Camera dei Deputati per riaccendere i fari sulle strategie di prevenzione. A dare l’esempio, centinaia tra parlamentari, funzionari e membri degli staff di Montecitorio che nell’arco di due giorni si sono sottoposti al monitoraggio dei livelli di colesterolo, uno dei principali fattori di rischio.
Costi più alti che in Europa
Le malattie cardiovascolari gravano alle casse statali oltre 41 miliardi di euro, ovvero il 15% della spesa sanitaria, pari a 726 euro pro-capite, addirittura sopra la media europea che, secondo uno studio presentato ad agosto al congresso dell’European society cardology (Esc), è pari a 636 euro pro-capite. E se i costi per i trattamenti e i ricoveri toccano cifre così alte, non si può dire la stessa cosa per la percentuale di spesa pubblica dedicata alla prevenzione, pari al 7,3% del Fondo sanitario nazionale nel 2022, fra le più basse in Europa.
Rilanciare la cultura della prevenzione
“Va recuperata una cultura della prevenzione che ha subito un fermo durante la pandemia - afferma Annarita Patriarca, membro della XII commissione Camera dei Deputati -. Il rallentamento o il blocco dei controlli preventivi ha aumentato i rischi di queste patologie. Dobbiamo, da una parte, cercare di avvicinare le persone alle strutture sanitarie e, dall’altra, dare i fondi per gli screening preventivi. Abbiamo fatto una legge per lo screening pediatrico, è un bel segnale ma è solo un inizio. La cultura della prevenzione prevede dei fondi per allargare questi screening perché il costo è inferiore alla gestione del paziente in fase critica”. Secondo la deputata va rimessa inoltre mano al modello organizzativo che dovrebbe sempre più prevedere una medicina territoriale efficiente su tutto il territorio nazionale e i medici di medicina generale nella posizione di front line.
La partnership con il privato
Oggi gli strumenti innovativi per intervenire sugli eventi cardiovascolari, anche in misura preventiva esistono, ma va ricordato che “perseverare, con sforzi collettivi di attività di sensibilizzazione, contribuisce a ridurre l’incidenza di rischio e salvare molte vite”, così come sottolinea Pasquale Perrone Filardi, ordinario di Cardiologia, direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e presidente Società italiana di cardiologia (Sic). In questo sforzo, anche il privato può fare la sua parte per coinvolgere la popolazione: “esistono terapie sempre più efficaci e sicure, ma c’è bisogno di fare di più - afferma Paola Coco, country head medical affairs di Novartis Italia -. Come azienda, da un lato abbiamo una ricerca puntata ai bisogni del paziente e dall’altra una collaborazione per accendere i fari sulla problematica. La stessa azienda, con il patrocinio dell’Associazione italiana scompensati italiani e della Fondazione italiana per il cuore, sarà presente in alcune piazze italiane (tra cui a Roma il 30 settembre in Piazza San Cosimato, e a Napoli il 4 ottobre in Piazza Ugo la Malfa), con appuntamenti di misurazioni gratuite del colesterolo e ricevere materiali educativi sulla prevenzione del rischio.
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