sanità
29 Settembre 2023 In Italia, dei 16,6 milioni di adulti con ipertensione, il 62% ha ricevuto una diagnosi e il 54% un trattamento, ma solo il 28% riesce a tenere sotto controllo la malattia. Secondo l’Oms, nel nostro Paese sarebbe necessario trattare 3,3 milioni di persone con ipertensione in più, per raggiungere un tasso di controllo pari al 50%
Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo con un’incidenza del 35%; in Italia si registrano oltre 230.000 decessi ogni anno.
In Italia, dei 16,6 milioni di adulti con ipertensione, il 62% ha ricevuto una diagnosi e il 54% un trattamento, ma solo il 28% riesce a tenere sotto controllo la malattia. Secondo l’Oms, nel nostro Paese sarebbe necessario trattare 3,3 milioni di persone con ipertensione in più, per raggiungere un tasso di controllo pari al 50%. Si stima, infatti, che un aumento della copertura delle cure per l’ipertensione potrebbe prevenire 76 milioni di decessi, 120 milioni di ictus, 79 milioni di attacchi cardiaci e 17 milioni di casi di insufficienza cardiaca da qui al 2050. Si tratta di dati altamente preoccupanti che richiedono la messa in campo di strategie efficaci per contrastare queste malattie, prime fra tutte informazione e prevenzione, diagnosi precoce e aderenza alle terapie, tematiche di cui, anche quest’anno, si discute in occasione della Giornata Mondiale per il Cuore di oggi. ‘PER IL CUORE, CON IL CUORE, PER TE”, è il claim dell’iniziativa organizzata nel nostro Paese dalla Fondazione Italiana per il Cuore grazie anche al supporto del Gruppo Servier in Italia.
Servier in occasione della Giornata, presenta i risultati di un’analisi secondaria, alla luce dei nuovi target terapeutici e delle nuove carte del rischio SCORE (Systematic Coronary Risk Evaluation), denominato SCORE2, pubblicati all’interno delle attuali Linee Guida dell’ESC, dei dati dello studio osservazionale Save Your HEART, pubblicata sulla rivista High Blood Pressure & Cardiovascular Prevention.
Save Your HEART, studio osservazionale condotto nelle farmacie nel periodo post pandemico, aveva indagato i fattori di rischio cardiovascolare in soggetti ipertesi in trattamento antipertensivo, intercettando i pazienti che sottovalutavano o ignoravano le possibili conseguenze a cui erano esposti. Nei mesi successivi gli autori hanno condotto un’analisi secondaria alla luce dei nuovi target dello SCORE2. Quello che emerge è un quadro complessivo preoccupante, con il 70% circa dei partecipanti che è risultato non in grado di tenere la pressione arteriosa nei limiti previsti dalle linee guida ma soprattutto con un aumento dei pazienti ipertesi a rischio cardiovascolare alto o molto alto, che è passato dal 49% all’87% circa, considerando non solo gli eventi cardiovascolari fatali, ma anche la possibilità di incorrere in 10 anni in un evento non fatale.
“La Giornata Mondiale per il Cuore è un’opportunità importantissima per sottolineare il ruolo strategico della prevenzione nel contrasto delle malattie cardiovascolari, che hanno un impatto pesantissimo sulla qualità di vita del paziente e sui costi dell’intera società” - commenta Emanuela Folco, Presidente di FIPC - “Una importante analisi sui costi economici delle MCV mostra come anche nel nostro Paese le malattie cardiovascolari rappresentano, nel 2021, una delle principali voci di spesa delle prestazioni previdenziali, costituendo circa il 15% del totale della spesa sanitaria. Queste patologie comportano un costo pro-capite di circa 726 euro, includendo sia i costi sanitari che quelli dell’assistenza sociale a lungo termine. Investire nella prevenzione rappresenta, dunque, non solo una scelta saggia per tutelare la salute del singolo ma anche un approccio economicamente vantaggioso per il SSN, in termini di risparmio”.”.
L’analisi conferma quanto i fattori di rischio cardiovascolare non adeguatamente controllati contribuiscano ad aumentare il carico di morbilità e mortalità. I trattamenti farmacologici possono ridurre sostanzialmente questo rischio, ma la loro efficacia è limitata in caso di mancata aderenza o interruzione precoce della terapia. Per contrastare l'inerzia terapeutica e aumentare l'aderenza del paziente, è fondamentale il follow-up dei pazienti, l'aggiornamento e, ove possibile, la semplificazione della terapia.
“La rivalutazione dello studio Save Your HEART conferma la necessità di una nuova presa in carico del paziente che preveda il coinvolgimento multidisciplinare dello specialista, del MMG e del farmacista e l’esigenza di implementare azioni preventive che possano aiutare il paziente stesso a mantenere un buono stato di salute durante tutto l’arco della vita, agendo efficacemente sui fattori di rischio cardiovascolare” – conclude Marie-Georges Besse, Direttore Medical Affairs del Gruppo Servier in Italia – “Il lavoro svolto dalla Fondazione Italiana per il Cuore è fondamentale, soprattutto in termini di prevenzione e di sensibilizzazione sul tema”.
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