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21 Giugno 2023

Polmonite pneumococcica, 8mila decessi l’anno tra gli anziani. Le raccomandazioni degli esperti

Con circa 630mila nuovi casi e oltre 8mila morti in un anno tra gli over 70, la polmonite pneumococcica continua a rappresentare una minaccia per la salute in Italia. Uno scenario preoccupante che potrebbe essere evitato grazie a un più ampio ricorso alla vaccinazione che, tuttavia, stenta a decollare. È l’appello che arriva da Italia Longeva


Polmonite pneumococcica, 8mila decessi l’anno tra gli anziani. Le raccomandazioni degli esperti

Con circa 630mila nuovi casi e oltre 8mila morti in un anno tra gli over 70, la polmonite pneumococcica continua a rappresentare una minaccia per la salute in Italia. Ha elevato peso sulla salute degli anziani ma anche sulla rete ospedaliera e sui costi per il servizio sanitario. Uno scenario preoccupante che potrebbe essere evitato grazie a un più ampio ricorso alla vaccinazione che, tuttavia, stenta a decollare. È l’appello che arriva da Italia Longeva, l’associazione nazionale per l'invecchiamento e la longevità attiva che, attraverso un Consensus paper, presentato oggi a Roma, invoca un intervento di sanità pubblica che metta a sistema risorse e strumenti dedicati per rilanciare e standardizzare la vaccinazione antipneumococcica sul territorio nazionale. Il documento, frutto del lavoro di un gruppo multidisciplinare di esperti, propone 12 raccomandazioni, basate sulle evidenze e concretamente applicabili, utili a indirizzare le politiche sanitarie in materia. Con questo documento “chiediamo l’attenzione e un coordinamento nazionale, che venga realizzata l’anagrafe vaccinale e che la vaccinazione pneumococcica diventi una priorità soprattutto nelle fasce più anziane e nei gruppi a rischio della popolazione”. A spiegarlo è Walter Ricciardi, Professore d’Igiene e Medicina Preventiva, Università Cattolica del Sacro Cuore, a Sanità33.



In Italia la vaccinazione anti-pneumococcica, che protegge dai sierotipi che più frequentemente causano la polmonite, è gratuita per le persone di 65 anni e per chi ha condizioni di salute a rischio, vale a dire in quei soggetti in cui l’infezione può avere gli esiti più gravi per via della presenza di malattie croniche pregresse e di difese immunitarie deboli che consentono al batterio di diffondersi con facilità nell’organismo. “La polmonite pneumococcica uccide ogni anno migliaia di anziani ma non fa notizia. In pochi la conoscono e in pochissimi si vaccinano – spiega Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva. Alla scarsa informazione si affianca il mosaico di soluzioni operative messe in atto dalle Regioni, in assenza di indicazioni univoche sulle tipologie di vaccini da utilizzare e con quali modalità e tempistiche, per massimizzare la protezione offerta agli anziani in base a ciò che ci dice la scienza. Indicazioni chiare a livello centrale per guidare la programmazione delle campagne vaccinali da parte delle Regioni; implementazione di sistemi di sorveglianza, a partire dall’Anagrafe vaccinale, per il monitoraggio dell’andamento epidemiologico dei casi di malattia pneumococcica e dello stato vaccinale della popolazione over-65; ampliamento dell’accesso mediante il coinvolgimento di altri professionisti e presidi del Servizio sanitario nazionale e  la destagionalizzazione della vaccinazione antipneumococcica che può essere effettuata tutto l’anno, da sola o in co-somministrazione con altri vaccini raccomandati per gli anziani; investimenti sulla formazione del personale sanitario e sull’informazione all’opinione pubblica: sono queste le quattro principali direttive contenute nel Consensus Paper di Italia Longeva per un nuovo modello di gestione che possa garantire una longevità in buona salute alla popolazione italiana.



Americo Cicchetti, direttore Altems, si sofferma sull’impatto economico e sociale della non vaccinazione. “Le evidenze scientifiche sono schiaccianti nel decretare il vantaggio dei vaccini, così come le evidenze sono chiare anche a mostrare il valore del programma di vaccinazione”, spiega a Sanità33. “La totale assenza di una comunicazione strategica verso i cittadini è uno dei principali problemi legati all’elevata sotto-erogazione della vaccinazione anti-pneumococcica”, aggiunge Roberta Siliquini, Presidente SItI - Società Italiana di Igiene. “La promozione, a livello nazionale, di una campagna di informazione sulla polmonite pneumococcica e sulle opportunità di prevenzione offerte agli anziani attraverso la vaccinazione, insieme a una riforma organica dell’attuale modello organizzativo, può supportarci nel raggiungimento di un obiettivo che la comunità scientifica ritiene prioritario: innalzare le coperture vaccinali degli over-65 ai livelli auspicati dalle istituzioni sanitarie nazionali e internazionali”. “È necessaria una riorganizzazione del sistema di accesso alla vaccinazione anti-pneumococcica per superare gli attuali bias organizzativi e culturali”, dichiara Graziano Onder, Dipartimento Scienze dell’invecchiamento, ortopediche e reumatologiche, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCSS.



Anna Capasso

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