sanità
14 Giugno 2023 In Italia l'artrite reumatoide costa ogni anno alla collettività oltre 2 miliardi di euro, tra costi diretti e indiretti. Si tratta di una delle più temute e dolorose malattie reumatologiche con remissione clinica possibile in circa il 50-60% dei pazienti, un obiettivo comune per il reumatologo e per il paziente che consentirebbe di ridurre il peso economico per il Servizio sanitario nazionale
In Italia l'artrite reumatoide costa ogni anno alla collettività oltre 2 miliardi di euro, tra costi diretti e indiretti. Si tratta di una delle più temute e dolorose malattie reumatologiche con remissione clinica possibile in circa il 50-60% dei pazienti, un obiettivo comune per il reumatologo e per il paziente che consentirebbe di ridurre il peso economico per il Servizio sanitario nazionale e per i 300mila italiani costretti a convivere con la Ar. Basti pensare che la patologia ha un peso economico su ciascun paziente pari a più di 12.000 euro l'anno. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale però contare su diagnosi precoce e intervento terapeutico rapido.
È quanto emerso in occasione della conferenza stampa ''Remissione dell'artrite reumatoide: il futuro è adesso'' promossa da AbbVie presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato durante la quale sono stati illustrati i risultati di un'analisi di cost-of-illness condotta dall'Università Cattolica del Sacro Cuore per determinare l'impatto economico legato alla gestione del paziente adulto con Ar in fase attiva da moderata a severa.
In Italia, il burden economico associato all'artrite reumatoide - è emerso dall'incontro - supera una spesa media annua di 2 miliardi di euro; di questi, circa 931 milioni sono attribuibili a costi diretti sostenuti dal Ssn (45% del totale peso economico), circa 205 milioni sono a carico dei pazienti in termini di costi diretti non sanitari e circa 900 milioni di costi indiretti sono attribuibili a perdita di produttività per giornate di lavoro perse o prestazioni previdenziali. I risultati dell'analisi ''rappresentano i primi dati italiani sul valore economico della remissione nell'Ar - dichiara Americo Cicchetti, professore ordinario di Organizzazione aziendale alla Facoltà di Economia dell'Università Cattolica e direttore di Altems - In particolare, vogliamo soffermarci sull'impegno economico che grava sulle spalle sia del paziente che del caregiver: la mancata remissione nell'Ar, soprattutto nelle forme più severe della patologia, causa ad esempio assenteismo e perdita di produttività, sia per il paziente che per il caregiver: il primo può arrivare a perdere più di 5 giornate lavorative al mese, circa 72 ore al mese, 892 l'anno quindi, che corrispondono ad una perdita economica di più di 12.000,00 euro l'anno; il secondo si attesta sulle 25 ore al mese, 300 l'anno per una perdita economica di circa 450,00 euro l'anno''.
''L'Italia, grazie all'impegno e alla competenza dei nostri clinici, è in prima linea nella lotta all'artrite reumatoide. Ma dobbiamo fare ancora di più - ha dichiarato l'onorevole Simona Loizzo, XII Commissione Affari Sociali della Camera - le Istituzioni, infatti, lavorando al fianco di società scientifiche, associazioni di pazienti e aziende, possono contribuire in modo sostanziale non solo garantendo maggiori risorse ma anche promuovendo misure a sostegno delle persone che convivono con patologie così invalidanti''.
L'incontro è stato anche l'occasione per presentare ''Complete the Picture - Non accontentarti di una vita a metà: parla con il tuo reumatologo'', la campagna informativa sulla Ar promossa da AbbVie e realizzata con il patrocinio di Apmarr e Anmar, incentrata su www.missioneremissione.it, un sito web in cui è possibile trovare informazioni sulla patologia e consigli pratici per la sua gestione quotidiana, video di approfondimento con reumatologi, nutrizionisti, psicologi e fisiatri.
''L'idea della creatività della campagna, che propone una chitarra tagliata a metà, nasce dalla consapevolezza che vivere con l'artrite reumatoide non sia semplice e costringe a fare delle rinunce, non riuscendo a vivere a pieno la propria vita - conclude Annalisa Iezzi, direttore medico di AbbVie - Troppi pazienti con artrite reumatoide non raggiungendo la remissione della malattia sono costretti a vivere una vita a metà, proprio come la chitarra della campagna. Siamo orgogliosi di portare avanti questa iniziativa di sensibilizzazione e fermamente convinti che il lavoro congiunto tra aziende, clinici, associazioni di pazienti e Istituzioni sia fondamentale per migliorare la qualità di vita delle persone con patologie reumatologiche".
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