EUFluDay
11 Dicembre 2023 Sono state oltre un centinaio le persone che si sono riunite al Parlamento Europeo per discutere di come proteggere meglio la popolazione del “vecchio continente” dall'influenza stagionale. Hanno partecipato all’evento operatori sanitari, responsabili politici, accademici, gruppi di pazienti e aziende produttrici di vaccini
Sono state oltre un centinaio le persone che si sono riunite al Parlamento Europeo per discutere di come proteggere meglio la popolazione del “vecchio continente” dall'influenza stagionale. Hanno partecipato all’evento operatori sanitari (HCP), responsabili politici, accademici, gruppi di pazienti e aziende produttrici di vaccini. Scopo fondamentale: sostenere medici, infermieri e farmacisti durante le campagne antinfluenzali e nella comunicazione del valore della vaccinazione. Il frutto di tale confronto è stata la pubblicazione, da parte del Gruppo Direttivo sulla Vaccinazione Antinfluenzale, di una serie di raccomandazioni volte a responsabilizzare gli operatori sanitari nei confronti della vaccinazione, ai fini dell’incremento delle coperture e della protezione nell’intera popolazione. In particolare, le raccomandazioni di seguito riportate descrivono i diversi modi attraverso i quali responsabili politici regionali, nazionali ed europei possono sostenere gli operatori sanitari nell'aumentare l'adozione del vaccino antinfluenzale.
Durante la pandemia di COVID-19si era registrato un aumento dei tassi di copertura vaccinale antinfluenzale, tendenza che però non è continuata nella campagna 2022/2023, nonostante l’invito congiunto, nel dicembre 2022, avanzato da Commissione UE (Unione Europea), ECDC (Centro europeo per il controllo delle malattie) e OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ad attuare programmi di co-somministrazione dei vaccini contro l'influenza e il COVID-19 in tutta l’UE.
Data l’importanza della situazione – in particolare guardando alla difesa delle persone anziane, fragili e dei soggetti immunocompromessi, più vulnerabili a contrarre l’infezione in maniera più severa si è stabilito di porre in primo piano una maggiore responsabilizzazione degli operatori sanitari con iniziative innovative. Per esempio, si è condivisa la necessità che il tema della vaccinazione antinfluenzale venga inserito nel curriculum degli studi di medicina. L’obiettivo è quello di stimolare la vaccinazione degli operatori sanitari in primis, che in questo modo possono fungere da esempio per i propri assistiti raccomandando con più forza la vaccinazione.
La vaccinazione è, inoltre, fondamentale anche per la sostenibilità del sistema Paese, in quanto una maggiore produttività lavorativa correlata al minor numero di giorni di malattia consente il contenimento degli oneri sociosanitari complessivi.
In ultima analisi, la volontà di sostenere l’opera degli operatori sanitari nella diffusione della pratica vaccinale antinfluenzale si è posta tre obiettivi precisi, tutti rilevanti:
· conseguire progressi significativi rispetto all'obiettivo del 75% di tasso di copertura vaccinale in tutta l'UE;
· migliorare gli esiti di sanità pubblica non solo contro l'influenza, ma anche contro il COVID-19 e il virus respiratorio sinciziale, due malattie respiratorie che hanno messo a dura prova l'UE;
· dare un supporto quantificabile al sistema sanitario in modo da garantire la sostenibilità economica.
Queste le raccomandazioni “a cascata” dall’UE agli Stati Membri e agli operatori sanitari
Gli esperti intervenuti nella Giornata Mondiale dell’Influenza 2023 hanno messo a punto una serie di raccomandazioni ‘a cascata’, che descrivono quali devono essere d’ora in poi:
· i compiti che l’UE stessa deve mettere in atto, quale organismo coordinatore degli interventi fondamentali;
· le strategie da implementare da parte dei singoli Paesi membri, alla luce delle specifiche realtà epidemiologiche, economiche e organizzative socio-sanitarie;
· le modalità per ottimizzare la diffusione della vaccinazione antinfluenzale
1) Che cosa dovrebbe fare l’UE:
• invitare gli Stati membri a colmare l'attuale carenza di competenze all'interno del personale sanitario in materia di immunoprofilassi, aggiornando i programmi di studio universitari con l'obiettivo di ridurre le disuguaglianze tra gli Stati membri e garantire un approccio efficiente e coerente in tutta Europa;
• istituire piattaforme per la condivisione delle migliori pratiche tra gli operatori sanitari e tra gli Stati membri;
• collaborare con l’ECDC e l’OMS per fornire prove e dati tempestivi a sostegno dell'elaborazione di politiche negli Stati membri in materia di vaccinazione e formazione degli operatori sanitari.
2) Che cosa dovrebbero fare gli Stati Membri:
• aggiornare i programmi universitari per includere una formazione pertinente sull'immunoprofilassi e sulle capacità comunicative;
• sviluppare materiali di facile utilizzo per l'informazione e la sensibilizzazione degli operatori sanitari da utilizzare nei colloqui con i pazienti;
• fornire sostegno alle organizzazioni e alle associazioni degli operatori sanitari, nonché a progetti specifici sulla vaccinazione, e consultarli regolarmente nell'ambito dei processi decisionali;
• condurre campagne di sensibilizzazione sull'importanza dell'immunoprofilassi rivolte agli operatori sanitari; • ampliare i canali di somministrazione delle vaccinazioni per facilitarne l'accesso.
3) Che cosa dovrebbero fare i professionisti della salute:
• incoraggiare il pubblico a vaccinarsi e contribuire al raggiungimento dell'obiettivo del 75% fissato dall'UE per la vaccinazione antinfluenzale tra i gruppi a rischio;
• in ultima analisi, aumentare la protezione della società contro le malattie prevenibili grazie ai vaccini.
11/12/2023
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