Medicina
12 Dicembre 2023 Buoni comportamenti e salde disponibilità nei territori “fanno salute” più dello sforzo di tanti medici ed infermieri. È una delle conclusioni implicite nel 9° Meridiano Sanità Regional Index. Che in sintesi evidenzia due aspetti
Buoni comportamenti e salde disponibilità nei territori “fanno salute” più dello sforzo di tanti medici ed infermieri. È una delle conclusioni implicite nel 9° Meridiano Sanità Regional Index. Che in sintesi evidenzia due aspetti. Primo, più a Nord si va e meglio sono i servizi sanitari. Secondo, le sanità più efficienti e capaci di rispondere ai bisogni di salute sono quelle dove i residenti stanno meglio come contesto socioeconomico ed ambientale. In futuro è difficile che il divario si colmi. Conforta la performance dell’Abruzzo che rispetto all’osservazione di un anno fa in merito allo stato di salute dei residenti sale di cinque posizioni e affianca regioni benchmark quali Marche ed Umbria. Nell’ambito del 18° Rapporto Meridiano Sanità, il network “the European House Ambrosetti” esamina tre indici. Il primo indice –Stato di salute della popolazione - segnala i risultati di salute che fin qui le regioni hanno generato per i loro residenti; il secondo analizza i determinanti di salute (fattori individuali, di contesto socioeconomico ed ambientale); il terzo valuta la capacità di una regione di mantenere lo stato di salute dei suoi abitanti anche in futuro, in termini di risposta ai bisogni di salute evidenziati, di efficacia-efficienza-appropriatezza dell’offerta sanitaria, e del reddito.
Per stato di salute della popolazione, Bolzano è in testa con un punteggio di 9 seguita da Trento con 7, da Toscana e Veneto (6,6 e 6,5) Lombardia (6,2). Sotto il 6 le altre regioni, rispetto ad una media italiana di 5,3, dal 5 in giù troviamo il Friuli VG, il Piemonte e poi il Sud tranne l’Abruzzo di cui si è detto. Analizzando il secondo indice, i determinanti della salute, si osserva che per comportamenti e contesto ambientale sono in testa i residenti in Alto Adige e in Trentino. La Provincia Autonoma di Bolzano ha appena un 7,5% di bambini-adolescenti sedentari (fra 3 e 17 anni d’età) contro il quasi 30% della Puglia. E ha solo un 11% di ragazzi 15-24 enni che fumano, e solo un 11% di consumatori d’alcol prima dei 17 anni; al contrario dall’altra parte delle Alpi in Valle d’Aosta sono al primo posto con il 24%.
Più articolato il terzo indice che valuta la capacità di una regione di mantenere nel tempo lo stato di salute. Il quadro di sintesi vede in testa Emilia-Romagna, e Toscana come nel 2022, e le regioni del Sud agli ultimi posti. I tre indici analizzati singolarmente (“Capacità di risposta ai bisogni di salute”, “Efficacia, Efficienza e Appropriatezza” e “Risorse economiche”) evidenziano come l’andamento di Nord e Centro coincida. Il Nord performa meglio nell’area relativa ad efficacia-efficienza-appropriatezza dell’offerta sanitaria: ai primi due posti sono Emilia-Romagna e Toscana ma sale al terzo la Provincia di Bolzano; le Regioni del Sud sono al di sotto della media nazionale. Il report analizza il sottoindice relativo alle degenze medie per acuti che segnala in giorni il tempo di ricovero garantito al paziente, tempo che dev’essere “ragionevole”. La durata media della degenza per acuti in regime ordinario è in Italia pari a 7,5 giorni, ma va da 8,7 giorni in Valle d’Aosta a 6,5 giorni di Bolzano. Come degenza preoperatoria, dove è meno controverso che efficienza e brevità coincidano, sia Bolzano che la Toscana registrano i periodi più brevi, mentre la Basilicata ha la durata più lunga con 2,6 giorni. Quanto a capacità di risposta ai bisogni di salute, il Centro spicca. L’Umbria supera Emilia Romagna (seconda), Toscana e Lombardia, e si piazza al 1° posto nella sfida della gestione dei pazienti sul territorio e dell’accesso alle cure innovative, all’ultimo ci sono Campania-Calabria-Sicilia e ancor più giù la provincia di Bolzano. L’area “Risorse economiche” è quella per la quale si registra la minima variabilità a livello regionale; tutto il Paese, Sud incluso, presenta livelli di spesa inferiori ai principali Paesi competitor e in Italia l’Emilia-Romagna presenta la maggior propensione a investire nel comparto sanità per far fronte ai bisogni di salute seguita da Umbria e Lombardia. Osservazione a parte è dedicata alla vaccinazione antinfluenzale per gli over 64 anni nella stagione 2022-23 nella quale l’Italia ha raggiunto un tasso di copertura del 56,7%, ancora molto lontano dall’obiettivo minimo del 75% e da quello ottimale del 95%. Nessuna regione ha raggiunto gli obiettivi minimi, e deludono quelle del Nord (sotto della media nazionale tranne Emilia-Romagna e Friuli VG) mentre Puglia, Sicilia, Calabria e Basilicata sono sopra media nazionale.
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