ospedali
13 Aprile 2023 Il Covid ha bloccato gli ospedali anche per due anni moltiplicando le attese per visite ambulatoriali ed anche interventi. Poi i sanitari hanno moltiplicato le energie e ci sono regioni che hanno recuperato tutto o quasi, altre che sono ancora ferme
Il Covid ha bloccato gli ospedali anche per due anni moltiplicando le attese per visite ambulatoriali ed anche interventi. Poi i sanitari hanno moltiplicato le energie e ci sono regioni che hanno recuperato tutto o quasi, altre che sono ancora ferme. Tutto ciò è “inaccettabile” per il ministro della Salute Orazio Schillaci audito alla Camera su questo tema, sui vuoti negli organici dei Pronti soccorso e sull’impiego di medici specializzandi in corsia. «Nel Decreto-legge Milleproroghe abbiamo stanziato 380 milioni per tagliare le liste d'attesa. È inaccettabile che ci siano Regioni che hanno già impegnato questi fondi e altre invischiate in ritardi, lungaggini e giri di parole. Presso la competente direzione generale del ministero della Salute, è stato attivato un tavolo di monitoraggio che ha seguito costantemente lo stato di avanzamento delle attività di recupero delle prestazioni non erogate durante la pandemia di Covid-19. Regioni e Province autonome sono state invitate a formulare e rimodulare specifici Piani operativi di intervento. Sebbene non tutte nel 2022 abbiano azzerato le liste d'attesa, il finanziamento e il supporto tecnico del ministero hanno permesso di recuperare prestazioni che, se non fossero state soddisfatte con gli strumenti straordinari adottati, si sarebbero sommate ai nuovi bisogni di prestazioni del periodo post-critico, rendendo definitivamente disfunzionale il sistema di offerta. Concluso il monitoraggio le Regioni che non abbiano ancora azzerato le liste potranno continuare ad avvalersi di specifici finanziamenti per proseguire le attività di recupero ed intervenire ulteriormente. Nell'ottica di proseguire le attività di affiancamento, supporto e monitoraggio degli adempimenti abbiamo invitato le Regioni a condurre una 'pulizia delle liste d'attesa' e ad implementare i processi di valutazione dell'appropriatezza prescrittiva ".
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