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16 Marzo 2023 Il Gsk Vaccines Institute for Global Health (Gvgh) per sviluppare vaccini in grado di cambiare il corso delle malattie infettive, inaugurato a Siena nel febbraio 2008, celebra i primi 15 anni di un modello innovativo che nel tempo ha dimostrato di poter superare le difficoltà legate allo sviluppo di vaccini destinati alle comunità più vulnerabili
"Un obiettivo ambizioso" ha guidato negli anni il Gsk Vaccines Institute for Global Health (Gvgh): sviluppare vaccini in grado di cambiare il corso delle malattie infettive che colpiscono maggiormente le popolazioni dei Paesi più poveri del mondo. Inaugurato a Siena nel febbraio 2008, Gvgh celebra i primi 15 anni di "un modello innovativo che nel tempo ha dimostrato di poter superare le difficoltà legate allo sviluppo di vaccini destinati alle comunità più vulnerabili", sottolinea Gsk.
Il centro - spiega l'azienda britannica in una nota - concentra l'esperienza scientifica dei propri ricercatori nel tradurre concetti di laboratorio in vaccini di alta qualità, sviluppandoli fino alle sperimentazioni cliniche, quindi prendendosi carico proprio delle fasi più costose, complesse e ad alto rischio di insuccesso. Una volta dimostrata sicurezza ed efficacia, Gvgh collabora con partner e organizzazioni che completano gli studi clinici e il processo produttivo del vaccino, massimizzandone la portata e l'impatto per i pazienti.
Collocato all'interno del campus Gsk di Siena, in questi 15 anni Gvgh è progressivamente cresciuto fino agli attuali 75 collaboratori, che ha attratto da tutto il mondo, con 19 progetti in corso e 13 malattie in studio. Il centro ha già prodotto "un'importante storia di successo", ricorda Gsk: la messa a punto di un vaccino coniugato contro il tifo, che dal 2020 è disponibile per la protezione delle comunità più a rischio. L'anno scorso il Nepal ha deciso di introdurre il vaccino nel proprio programma di vaccinazione di routine, arrivando alla copertura di 7,5 milioni di bambini fra i 15 mesi e i 15 anni di età nel solo 2022.
I fondi per i progetti di ricerca provengono da Gsk e da un network di enti finanziatori pubblici e privati che si prendono carico dei rischi legati allo sviluppo di nuovi vaccini per queste malattie neglette. Tecnologie innovative sviluppate da Gsk permettono inoltre processi produttivi semplici e scalabili, ideali per vaccini destinati ai paesi a basso reddito.
"Il semplice fatto di nascere in una certa area del mondo continua a determinare le condizione di salute delle persone - dichiara Francesco Berlanda Scorza, direttore Gvgh e capo Ricerca e Sviluppo vaccini per la salute globale - L'ambizione di Gvgh e di tutta Global Health Gsk è di ridurre queste ineguaglianze, modificando la traiettoria di quelle malattie che ancora hanno un impatto altissimo e sproporzionato proprio sulle popolazioni più svantaggiate e vulnerabili. Con le nostre attività di Ricerca e Sviluppo vogliamo dare priorità alle aree con esigenze mediche insoddisfatte. In ambito vaccini, stiamo studiando malattie enteriche come la salmonellosi invasiva non tifoidea, la febbre tifoide e paratifoide, la shigellosi e lo streptococco di gruppo A, tutti patogeni che stanno contribuendo al complessivo aumento del fenomeno di resistenza agli antibiotici".
Gvgh è uno dei due hub Gsk per la R&S Global Health ed è l’unico a sviluppare vaccini destinati alla salute globale. Nel 2022 Gsk ha annunciato un investimento di oltre 1 miliardo nell'arco di 10 anni per accelerare le attività di ricerca e sviluppo di farmaci e vaccini per la salute globale, con due obiettivi: incidere positivamente sulla salute di 1,3 miliardi di persone dei paesi a basso e medio reddito e ridurre l'impatto dell'antibiotico-resistenza attraverso la prevenzione e il trattamento delle malattie infettive prioritarie.
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