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19 Luglio 2023

Biotech, oltre 800 imprese e 13 miliardi di fatturato 2022

Quello delle biotecnologie è un comparto dinamico in continua crescita. Con le sue 800 imprese e quasi 14mila addetti in Italia, si stima che nel 2022 abbia superato i 13miliardi di euro di fatturato. A trainare il settore biotech è soprattutto il comparto della salute che mantiene il primato in termini di fatturato


Quello delle biotecnologie è un comparto dinamico in continua crescita. Con le sue 800 imprese e quasi 14mila addetti in Italia, si stima che nel 2022 abbia superato i 13miliardi di euro di fatturato. A trainare il settore biotech è soprattutto il comparto della salute che mantiene il primato in termini di fatturato (74%), ma anche in investimento in Ricerca e Sviluppo (85%). È la fotografia che emerge dall’aggiornamento congiunturale del report ENEA-Assobiotec, “Le imprese di biotecnologie in Italia”, presentato ieri.

Secondo il report, giunto alla sua 8° edizione, il settore biotech in Italia è rappresentato soprattutto da microimprese o comunque di piccole dimensioni, che rappresentano l’82% del totale, mentre le grandi realtà, con più di 250 addetti, rappresentano poco meno dell’8% dell’intera popolazione di analisi. E se il comparto salute continua a fare la voce da gigante, nel biennio 2021-2022 si è registrata una fortissima vitalità delle applicazioni per la bioeconomia, nel settore dell’industria e dell’agricoltura, che hanno registrato tassi di crescita superiori al 30%.

Per Gaetano Coletta, Responsabile del Servizio Enea Offerta e valorizzazione servizi di innovazione: “I nuovi dati ci restituiscono un comparto che si è dimostrato più resiliente di quanto mostrato dalle precedenti stime, registrando per il 2020 addirittura una lieve crescita del fatturato da attività biotecnologiche pari ad un +1,2% - ha spiegato Coletta - Superato il picco della pandemia e dei suoi effetti sul sistema economico, il settore delle biotecnologie ha vissuto una forte ripresa della crescita del fatturato nel 2021. Si attende perciò un consolidamento del parametro per il 2022”.

Tuttavia, il mercato delle biotecnologie rimane concentrato soprattutto tra Lombardia, Lazio, Toscana e Piemonte, con oltre il 90% del fatturato e l’80% degli investimenti in R&S. In queste regioni, infatti, si è sviluppata soprattutto l’industria del settore Pharma e si registra anche una maggiore applicazione delle biotecnologie ai processi industriali. Al sud, invece, le regioni che hanno mostrato una maggiore vitalità nel settore delle biotecnologie sono quelle della Campania e della Puglia, dove sono concentrate rispettivamente l’8% e il 4% delle imprese analizzate.

“L’Italia del biotech ha numeri ancora piccoli, quando paragonati ad altri Paesi con cui pure siamo in competizione - ha commentato Fabrizio Greco, Presidente di Assobiotec-Federchimica – Tuttavia ha uno straordinario potenziale se consideriamo che un recente studio EY ci dice che a livello globale il biotech triplicherà il proprio valore fra il 2020 e il 2028”.  Il Presidente di Assobiotec-Federchimica ha poi sottolineato: “Finalmente nel nostro Paese ci sono oggi diversi elementi che possono far crescere e correre il settore: il PNRR che, oltre a mettere a disposizione grandi risorse economiche, chiede al Paese di rivedere e riformare le regole di funzionamento dell’intero ecosistema di riferimento; nuovi capitali pubblici e privati che oggi credono di più nelle nostre realtà;  ma, soprattutto, il lancio di un Piano Nazionale per le Biotecnologie, recentemente annunciato dal Ministro Urso. Sono tutti tasselli importantissimi che possono aiutarci a competere nello scenario internazionale. – ha concluso Greco - È allora adesso necessario renderli operativi al più presto per recuperare i ritardi nei confronti degli altri Paesi sviluppati e competere a livello globale”.

Francesca Malandrucco

TAG: AZIENDE, MERCATO

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