Farmaci
29 Maggio 2023 "Siamo il primo Paese d'Europa come valore di produzione, e per numerosità e qualità degli studi clinici, ma abbiamo bisogno di regole certe e nuove, e dobbiamo avere la capacità di attrarre nuovi investimenti e dare giusto valore ai farmaci. Come? Superando" innanzitutto "il tema del payback". A evidenziarlo è stato Marcello Cattani
"Siamo il primo Paese d'Europa come valore di produzione, e per numerosità e qualità degli studi clinici, ma abbiamo bisogno di regole certe e nuove, e dobbiamo avere la capacità di attrarre nuovi investimenti e dare giusto valore ai farmaci. Come? Superando" innanzitutto "il tema del payback, che è diventata una tassa insopportabile per le aziende. Nel 2024 a legislazione corrente sarà pari a 1,8 miliardi". A evidenziarlo è stato Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, al Mind di Milano a margine del 'Pact for Innovation Summit'.
Cattani ha evidenziato come, per garantire competitività al settore della farmaceutica, sia necessario "continuare a fare ciò che questo Governo ha iniziato a fare: coniugare la salute con l'industria. Non siamo due mondi separati, dobbiamo dialogare per far sì che l'Italia abbia per i cittadini italiani sempre più accesso all'innovazione, ai farmaci innovativi e poter rinforzare la presenza industriale italiana e straniera nel nostro Paese". Oltre al superamento del payback, per il presidente di Farmindustria è importante "rinforzare e accorciare le filiere", mettere in campo "tutti quegli strumenti di reshoring per portare nel nostro Paese produzione farmaceutica. E su questo cito il caso dell'amoxicillina generica", ha spiegato. "Dobbiamo darci più sovranità e per farlo servono strumenti, perché le aziende ha avvertito - sono in una dimensione dove possono scegliere dove andare oggi: Cina, Emirati, Singapore, Stati Uniti, Paesi estremamente aggressivi nell'attrarre produzione industriale". Per Cattani "è importante definire entro quest'anno strumenti ulteriori di attrazione e investimento. La velocità - esorta - è fondamentale per essere competitivi. Noi il nostro contributo continueremo a darlo in termini di competenze, idee e stimoli al Governo, per compiere questa missione. Il tempo è un fattore critico. Il più breve tempo possibile".
Il presidente di Farmindustria ha sottolineato anche come l'Europa stia “mettendo in discussione l'aspetto della protezione brevettuale" dei farmaci, "che è essenziale, è il caposaldo per attrarre ricerca e sviluppo. Se questa legislazione non cambierà, come cittadini europei e come industria andremo a sbattere contro un muro, che è quello del perdere risorse e innovazione. Le sfide sono tante e sopra il nostro controllo. Ma tanto si può fare dall'Italia. Bene ha fatto il Governo a prendere una posizione molto forte contro questa proposta di revisione della legge farmaceutica europea".
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