Pharma
08 Febbraio 2024 Nel 2023 il rapporto di fiducia tra il professionista e il cittadino è diventato sempre più forte, come descritto dal VI Rapporto sulla farmacia presentato a Roma, a cura di Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma e con il supporto non condizionato di Teva
Nel 2023 il rapporto di fiducia tra il professionista e il cittadino è diventato sempre più forte, come descritto dal VI Rapporto sulla farmacia presentato a Roma, a cura di Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma e con il supporto non condizionato di Teva. La raccolta dei dati, a cui hanno partecipato 1.500 farmacie e 4.000 cittadini (il 42,6% affetto da almeno una patologia cronica), si è svolta da luglio a settembre 2023. "Nel dettaglio, l'analisi indica che il 50% dei cittadini sceglie sempre la stessa farmacia, per il rapporto di fiducia. Il livello di fidelizzazione - si legge nel report - è ancora più solido (53,3% contro il 46,2%) tra le persone affette da patologia cronica. Queste ultime, in particolare, solo nel 13,1% dei casi si affidano ad una qualsiasi farmacia".
"Il 44% delle farmacie - emerge dal rapporto - si è impegnato sul tema della medicina di genere: la metà dei cittadini coinvolti dalle farmacie in campagne di prevenzione e screening lo conferma, ma permane un 22,7% di persone che non ha piena consapevolezza dell’argomento. Per il 90,6% dei cittadini la farmacia è il contesto idoneo a realizzare questo tipo di iniziative. Ben il 71,8% delle farmacie ha dichiarato di aver svolto negli ultimi 12 mesi campagne di screening per individuare soggetti a rischio: nello specifico, per patologie oncologiche (nel 78,9% delle farmacie), patologie croniche e cardiovascolari (nel 35% delle farmacie). Le altre attività svolte in questa direzione sono principalmente la consegna di materiale informativo (71,9%), l'esecuzione di test/esami diagnostici attraverso la telemedicina (60,7%), la misurazione di parametri vitali (50%) e la compilazione di questionari (47,5%)".
I cittadini che si rivolgono alle farmacie chiedono, a quanto emerge dal Rapporto con "maggiore fruizione: la prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare in farmacia (86,5%), il tampone Covid-19 (76,8%), il monitoraggio dei parametri (46,3%), il Cup (38,7%) e le preparazioni galeniche (34%)".
La raccolta dei dati, a cui hanno partecipato 1.500 farmacie e 4.000 cittadini (il 42,6% affetto da almeno una patologia cronica), si è svolta da luglio a settembre 2023.
Mentre i servizi maggiormente offerti in farmacia sono: "il monitoraggio dei parametri (misurazione della pressione 97,7%; misurazione del peso 83,2%); prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare (88,5%); test/analisi di prima istanza quali l'esame della glicemia (81,6%), del colesterolo (78,4%), dei trigliceridi (73%); Cup (77,4%); telemedicina (65,5%)", si legge nel report.
"Come di consueto il rapporto restituisce una fotografia puntuale dell’evoluzione della farmacia italiana, fornendo spunti utili a costruire una farmacia di comunità sempre più rispondente alle esigenze di salute della popolazione - ha affermato il presidente di Federfarma nazionale, Marco Cossolo - Quest'anno, tra i servizi più apprezzati emerge la telemedicina, utile per superare le diseguaglianze di accesso ai servizi sul territorio e alleggerire il carico delle strutture pubbliche. La telemedicina è fondamentale anche ai fini della prevenzione, soprattutto in ambito cardiovascolare, ed implementa le attività di prevenzione e screening già svolte in farmacia".
A Roma sono stati presentati anche i risultati della campagna 'Cuore di donna in farmacia', che ha coinvolto, attraverso un questionario di valutazione del rischio cardiovascolare e un elettrocardiogramma con i servizi di telemedicina, oltre 1.500 donne dai 40 anni in su in 3 regioni italiane. "Riteniamo incoraggianti e molto significativi gli esiti di 'Cuore di donna in farmacia', una iniziativa pilota di promozione della salute nell’ambito della medicina di genere e della consapevolezza dei fattori di rischio, sulla quale insieme a Federfarma abbiamo voluto impegnarci", ha spiegato Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.
"Si tratta di una doppia sfida: da un lato sul fronte della prevenzione delle malattie cardiovascolari, specialmente tra le donne che fino a qualche decennio fa si considerava fossero meno a rischio degli uomini, mentre oggi gli studi ci dicono che, soprattutto dopo la menopausa, aumenta l'incidenza di eventi cardiovascolari anche gravi purtroppo; dall'altro sulla necessità di estendere, attraverso anche la rete delle farmacie, gli screening all'intera popolazione, per intercettare coloro che non sono pienamente consapevoli dei fattori di rischio connessi alle varie patologie".
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