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Intervista

22 Maggio 2024

Biotech, Greco (Federchimica Assobiotec): ecco le mosse Ue per restare competitiva nel settore

Come spiega a Sanità33 il presidente Federchimica Assobiotec ingegner Fabrizio Greco se il programma STEP “segnala” il biotech tra le aree strategiche, con il documento di quest’anno la Commissione identifica nel biotech una serie di aree su cui lavorare


Biotech, Greco (Federchimica Assobiotec): ecco le mosse Ue per restare competitiva nel settore

Cambiamenti climatici, scarsità di materie prime, ineguaglianze nell’accesso alle cure. Tre gravi problemi ai quali le biotecnologie rispondono “presente”, rispettivamente nel mondo dell’agricoltura, in quello della produzione di materiali, e in campo farmacologico. Spesso, lo fanno consentendo di abbattere, e tanto, i prezzi di produzione. Sulla scorta di simili riflessioni la commissione dell’Unione europea ha emanato un documento “Building the future with nature boosting biotechnology and manufacturing in Europe” a sostegno dell’industria “biotech” presso l’opinione pubblica e gli investitori. Una sorta di manifesto che segue il varo nel 2023 del programma STEP (Strategic Technology for European Platforms) rivolto a migliorare competenze e finanziare progetti in tre campi: digitale, tecnologie pulite e biotecnologie. Come spiega a Sanità33 il presidente Federchimia Assobiotec ingegner Fabrizio Greco se il programma STEP “segnala” il biotech tra le aree strategiche, con il documento di quest’anno la Commissione identifica nel biotech una serie di aree su cui lavorare per incrementare la competitività dei paesi dell’area comunitaria. E sollecita i Ventisette stati membri a prepararsi in quest’area fondamentale per i prossimi decenni. 



Come ha spiegato lo stesso Greco alla convention “Costruire il futuro, il ruolo del biotecnologo” tenuta al Mind di Milano con gli studenti universitari, nel 2028 il mercato globale delle biotecnologie è atteso superare i 1500 miliardi. Il 60% dell’attuale valore è prodotto negli Usa, l’11% in Cina, il 12% nell’Unione Europea. Ma il Vecchio Continente perde terreno. Il dato emerge da vari indicatori tra cui il numero di brevetti. «Nel documento di Bruxelles spiega Greco si individuano aree dove si dovrà agire, come la proprietà intellettuale, la capacità di investire mettendo insieme capitali pubblici e privati, quella di snellire i procedimenti, di varare misure che facciano da stimolo alla domanda. Ci sono molte aree dove si può fare di meglio».

Greco annuncia che entro fine 2025 la Commissione svilupperà una nuova “EU bioeconomy strategy”. Obiettivo, evitare che gli stati membri si muovano in ordine sparso su alleanze ed investimenti. «Francia e Germania stanno cercando ad esempio proprie strade. Ma la sfida globale si vince solo coordinando i sistemi industriali anche perché il biotech come settore possiede una valenza di sicurezza strategica da considerare». In Italia è forte l’interlocuzione tra i produttori di Federchimica Assobiotec e Governo, impostata lo scorso anno, quando è stato annunciato un Piano Nazionale per le Biotecnologie a cura del ministero delle Imprese, da sviluppare nei mesi successivi. «Ci auguriamo dice Greco che il documento UE ci aiuti ad accelerare. Ma l’Italia è svantaggiata rispetto ad altri paesi europei. Alcuni presupposti il numero di laureati in discipline STEM, il numero di brevetti, gli investimenti di venture capital devono cambiare dimensione. Dobbiamo prendere spunto dal manifesto UE per un’ulteriore accelerazione».

Ludovico Baldessin

TAG: BIOTECH

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