vaccini
23 Ottobre 2023 Sulle vaccinazioni occorre “stare sul pezzo”. L’invito viene da una tavola rotonda, promossa dalla Health & Science Bridge del Centro studi americani di Roma
“Sui temi della prevenzione, nel nostro Paese bisogna insistere con la comunicazione”, a ricordarlo la senatrice e coordinatrice dell’Health & Science Bridge del Centro studi americani di Roma, Beatrice Lorenzin, a margine della tavola rotonda promossa dall’organizzazione. Lorenzin ricorda come la sfida per la salute pubblica non riguardi solo il Covid-19 ma anche altre malattie contro le quali i vaccini sono armi potentissime.
Campagne forti e linee di comportamento
Approvato in estate dalla Conferenza Stato-Regioni, il nuovo Piano nazionale per la vaccinazione introduce alcune novità. “Due le più importanti: l’attenzione alle persone fragili e la capacità di comunicare il valore della vaccinazione”, osserva Roberta Siliquini, presidente della Società italiana d’igiene medicina preventiva e sanità pubblica. In particolare, per gli adolescenti, durante l’evento è stato ricordato come sia a disposizione un vaccino gratuito contro il papilloma virus, l’unico vaccino in grado di prevenire il cancro, che al momento copre solo il 30% nella coorte sotto i 12 anni. “Sono necessarie campagne comunicative forti e nazionali – ribadisce Siliquini -. Servono informazione, formazione, comunicazione ai genitori e passaggi nelle scuole. La nostra Società scientifica ha intenzione di scrivere delle linee di comportamento per raggiungere la popolazione”.
Esitazione vaccinale nel mondo
“I medici di medicina generale riferiscono una disaffezione alla vaccinazione da parte degli assistiti, specie per il Covid-19. Esiste un problema di fondo: in Italia non c’è un’educazione alla sanità pubblica. Sono stati tre anni difficili ma c’è un rallentamento per via della stanchezza che si registra a livello mondiale”, spiega Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali. A confermare il dato è Carlo Signorelli, presidente del National immunization technical advisory group. “In questo momento – dice - stiamo pagando il prezzo legato alla pandemia in termini di calo di coperture vaccinali. La sensazione ampia è che l’esitazione sia in crescita rispetto al passato”. Chi vuole recuperare un ruolo centrale è la categoria dei medici di medicina generale. “Il cittadino è un po’ stordito”, commenta Walter Marrocco, responsabile scientifico della Fimmg, la Federazione che li rappresenta. “In alcune regioni – lamenta - è stata trascurata la potenza di fuoco dei medici”.
Parola chiave: proattività
Non è solo stanchezza, ma anche una cosciente rinuncia al vaccino, secondo Francesco Vaia, direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute. “Il tema dell’informazione è importante – sottolinea -. Va fatta una campagna più performante. La parola chiave è la proattività che veda ad esempio l’immissione della vaccinazione nei Pdta, nei piani terapeutici individuali”.
Tecnologia in aiuto
“La copertura nell’adolescenza oggi è un problema. Bisogna usare la digitalizzazione coinvolgendo i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che sono gli attori principali”, consiglia Roberto Ieraci, ricercatore associato del Consiglio nazionale delle ricerche per le strategie vaccinali della Regione Lazio. “Dobbiamo pensare - invita - a vaccini di next generation, come un vaccino nasale che sarebbe più accettabile. La tecnologia ci mette a disposizione armi incredibili ma andrebbero messe a disposizione di chi ne ha bisogno”.
Elisabetta Gramolini
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