Governo e Parlamento
05 Settembre 2023 Allarme della Fondazione Gimbe per "l'imponente sotto-finanziamento" della sanità in Italia, con una spesa pubblica che nel 2022 si colloca sotto la media sia nell'area Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sia in Europa
Allarme della Fondazione Gimbe per "l'imponente sotto-finanziamento" della sanità in Italia, con una spesa pubblica che nel 2022 si colloca sotto la media sia nell'area Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sia in Europa. "Al cambio corrente dollaro/euro - calcola il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta - il gap con la media dei Paesi europei dell'Ocse oggi ammonta a oltre 808 euro pro-capite. Tenendo conto di una popolazione residente Istat al primo gennaio 2023 di oltre 58,8 milioni di abitanti", il dato "si traduce nella cifra monstre di oltre 47,6 miliardi di euro". Un "baratro" che, insieme ad altri fattori quali la crescente "carenza di personale, i modelli organizzativi obsoleti, l'incapacità di ridurre le diseguaglianze e l'inevitabile avanzata del privato", elenca la Fondazione, causa una "progressiva erosione del diritto costituzionale alla tutela della salute, in particolare nelle regioni del Sud".
"La sanità pubblica è una priorità su cui investire continuamente e non un costo da tagliare ripetutamente. Ecco perché il nostro Paese ha urgente bisogno di invertire la rotta, con segnali già visibili nella NaDef 2023", la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, "e soprattutto nella prossima Legge di Bilancio. Altrimenti sarà l'addio al diritto costituzionale alla tutela della salute". È il commento del presidente Gimbe, Nino Cartabellotta.
"I confronti sulla spesa sanitaria pubblica pro-capite relativi al 2022 - osserva Cartabellotta - confermano che l'Italia in Europa precede solo i Paesi dell'Est (Repubblica Ceca esclusa), oltre a Spagna, Portogallo e Grecia. E tra i Paesi del G7, di cui nel 2024 avremo la presidenza, siamo fanalino di coda con gap ormai incolmabili, frutto della miopia della politica degli ultimi 20 anni che ha tagliato e/o non investito in sanità ignorando, a differenza di altri Paesi, che il grado di salute e benessere della popolazione condizionano la crescita del Pil".
"I principi fondamentali del Servizio sanitario nazionale", ossia "universalità, uguaglianza ed equità, sono stati traditi - afferma il vertice Gimbe - e oggi sono ben altre le parole chiave del nostro Ssn: infinite liste di attesa, affollamento dei pronto soccorso, aumento della spesa privata, diseguaglianze di accesso alle prestazioni, inaccessibilità alle innovazioni, migrazione sanitaria, rinuncia alle cure".
TAG: FONDI, FONDO SANITARIO, GIMBESe l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
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