sanità
10 Marzo 2023 Un piano per lo smaltimento delle liste d'attesa e per i pronto soccorso. Lo hanno presentato Azione e Italia Viva: sul primo punto, il documento elaborato dal Terzo Polo evidenzia come i ritardi nelle liste di attesa stiano "danneggiando la salute e comportando maggiori costi, con un calo delle nuove diagnosi e delle malattie in stato più avanzato"
Un piano per lo smaltimento delle liste d'attesa e per i pronto soccorso. Lo hanno presentato Azione e Italia Viva in un'iniziativa a Roma con Carlo Calenda e Matteo Renzi. Sul primo punto, il documento elaborato dal Terzo Polo evidenzia come "i ritardi nelle liste di attesa, tra i 3 e i 24 mesi" stiano "danneggiando la salute e comportando maggiori costi, con un calo delle nuove diagnosi e delle malattie in stato più avanzato: a causa della pandemia non sono stati effettuati circa 2,5 milioni di screening oncologici".
Tre le proposte, accompagnate da calcolo di costi e coperture. La prima è l'aumento dell'offerta "di prestazioni nel breve periodo (per smaltire le liste entro 1 anno), sovvenzionando l'utilizzo dell'intramoenia per smaltire le liste di attesa per le visite ambulatoriali (costo stimato di 2 miliardi), affidando alle strutture accreditate gli esami diagnostici (costo stimato di 7,8 miliardi), riorganizzando il processo, affinché siano le Asl a pagare le visite in intramoenia e presso le strutture accreditate, senza che i cittadini anticipino le spese".
La seconda è l'aumento dell'offerta "di prestazioni nel medio e lungo periodo (3-5 anni), potenziando l'organico delle strutture sanitarie; rendendo più attrattivo il Ssn, sviluppando la telemedicina grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr. Infine, "ridurre la domanda di cure ospedaliere nel medio e lungo periodo, rafforzando la medicina territoriale; potenziando le attività di prevenzione. Il finanziamento delle proposte di lungo periodo deve avvenire attraverso un aumento della spesa in sanità: adeguando il finanziamento del Ssn al livello degli altri Paesi Ue, si avrebbero a disposizione almeno 21 miliardi di euro in più ogni anno".
Per quanto riguarda invece i pronti soccorso, il documento di Azione/Iv rileva come versino "in una condizione critica "per la mancanza di medici di emergenza. "I Pronto Soccorso sono sovraffollati, perché il personale è insufficiente mentre il numero di accessi dei pazienti oltremodo elevato".
Una situazione di fronte alla quale il Terzo Polo propone di "potenziare il reclutamento dei medici, rendendo più attrattivo il reparto di Pronto Soccorso (aumentando le indennità, riconoscendo il lavoro nei pronto soccorso come usurante, esonerando il personale dai turni notturni dopo una certa età, attribuendo un numero di ferie aggiuntivo e garantendo un'idonea copertura assicurativa) e aumentando qualità e quantità dei medici (vietando i medici a gettone e assumendo specialisti in formazione sin dal primo anno)". Quindi, "ridurre gli accessi ai Pronto Soccorso, potenziando l'attivazione di gestione domiciliare, la continuità assistenziale e la telemedicina, introducendo protocolli condivisi con Rsa e servizi di consulenza con geriatri per gli accessi non necessari; destinando personale amministrativo a compiti di carattere esecutivo-burocratico; combattere il cosiddetto 'boarding', ossia l'attesa del paziente di un posto letto in reparto dopo la decisione di ricovero, che per il 50% dei pazienti urgenti è superiore a 9 ore, portando l'attuale numero di posti letto (3,1 per 1.000 abitanti) in linea con la media europea (5 per 1.000 abitanti)". Infine, si propone di "istituire un presidio fisso e linee dedicate delle Forze dell'ordine e telecamere di sorveglianza nelle strutture e nelle sale di attesa dei pronto soccorso".
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