Governo e Parlamento
18 Luglio 2022 Tutti i professionisti sanitari, dai medici, agli infermieri, dagli psicologi ai veterinari, si sono uniti per un appello al presidente del Consiglio Mario Draghi che nei giorni scorsi ha consegnato le proprie dimissioni. «Per la sanità italiana non è il tempo di una crisi di governo al buio. A nome delle donne e degli uomini delle professioni sanitarie e sociosanitarie rivolgiamo un accorato appello all’unità ed alla responsabilità al Presidente Draghi, al Ministro Speranza, a tutte le forze politiche e sociali, ad ogni singolo rappresentante delle Istituzioni. Non è il tempo di lasciare solo chi, da oltre due anni, con competenza e dedizione, combatte in prima linea la battaglia, ancora in corso, contro la Covid-19», si legge nella nota firmata dai rappresentanti delle principali professioni sanitarie.
«Non è il tempo di fermare o rallentare lo sforzo straordinario per rendere più forte e moderno il nostro Servizio sanitario nazionale e per portare avanti riforme ed investimenti attesi da anni, di cui potranno beneficiare le persone che hanno bisogno di assistenza e cura. Le ragioni dell’unità nazionale, di un sforzo comune del nostro Paese, sono rafforzate dalla guerra e dalle sue drammatiche conseguenze economiche e sociali». L’appello porta la firma del Consiglio nazionale dell'Ordine degli Psicologi, David Lazzari; della Federazione nazionale degli Ordini dei Chimici e Fisici, Nausicaa Orlandi; della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli; della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, Barbara Mangiacavalli; della Federazione nazionale degli Ordini della professione di Ostetrica, Silvia Vaccari; della Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, Teresa Calandra; della Federazione nazionale degli Ordini dei Veterinari, Gaetano Penocchio; Ordine nazionale dei Biologi, Vincenzo D'Anna; del Consiglio nazionale dell'Ordine degli Assistenti sociali, Gianmario Gazzi. «A pochi mesi dalla scadenza naturale della legislatura e in presenza di enormi problemi sociali determinati dalla pandemia, dalla guerra, dall'inflazione e dal bisogno di lavoro, una crisi di governo e il ricorso alle urne sarebbero una tragedia per il paese». Questo il commento della Federazione veterinari, medici e dirigenti sanitari, che sottolinea in una nota: «Si perderebbero i finanziamenti del Pnrr, si rallenterebbe la ricerca di una nuova stabilità sociale e sul Servizio sanitario nazionale calerebbe una ulteriore ondata di sfiducia proprio in questo momento in cui c'è bisogno di assunzioni e di nuovi contratti di lavoro per chi difende e protegge i più fragili». «Chiediamo quindi a tutte le forze politiche di ritrovare la massima unitarietà possibile per portare a termine gli impegni di Governo di fine legislatura», chiosa la Federazione.
Il presidente Dario Manfellotto e il Comitato Esecutivo della Fadoi (Federazione dei medici internisti ospedalieri) insieme alla Associazione degli infermieri di Medicina Interna (Anìmo) si «uniscono all’appello delle Federazioni e degli Ordini delle professioni sanitarie per chiedere al presidente del Consiglio Mario Draghi di ritirare le dimissioni affinché il Governo possa andare avanti nella pienezza dei suoi poteri». «Come società scientifiche di medici e infermieri dei reparti di Medicina Interna – sottolinea la Fadoi-Anìmo - presenti in tutti gli ospedali italiani e che in questi anni di pandemia hanno prestato assistenza al 70% dei pazienti ricoverati con il Covid, riteniamo che una crisi di Governo in questo momento metta a rischio numerose questioni decisive per il nostro Ssn. Il riferimento è all’attuazione del Pnrr dove ci sono in ballo 20 mld e alla impellente riforma dell’assistenza ospedaliera (il cosiddetto nuovo Dm 70). La crisi rischia di rallentare anche l’iter per il rinnovo dei contratti per il personale sanitario, ma soprattutto c’è il pericolo di bloccare, proprio durante una nuova ondata di contagi, tutta la politica portata avanti in modo congiunto per contrastare il Covid». «Il Servizio sanitario nazionale ha bisogno di continuità e di proseguire sulla strada intrapresa. Una crisi oggi rischia di essere una tragedia per la sanità italiana e per la salute dei pazienti», concludono medici e infermieri internisti.
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