sanità
30 Aprile 2024"È evidente che i troppi tagli non li ha fatti questo governo, così come è evidente che invece di strapagare i medici a gettone si dovevano aumentare gli stipendi di chi lavora per gli ospedali pubblici. Stiamo facendo di tutto per rimediare", a ribadirlo il ministro della Salute Orazio Schillaci
"L'Italia ha un servizio sanitario con molte eccellenze", "un sistema universalistico dove chiunque si presenta in ospedale viene assistito e curato. Troppo spesso lo consideriamo un fatto quasi scontato senza pensare che, se si va all'estero, questo non accade. Detto ciò, è evidente che serve una profonda revisione ed è quello che stiamo facendo. Organizzare la sanità è molto complesso e non è onesto da parte di chi fa propaganda attribuirci gli errori del passato. È evidente che i troppi tagli non li ha fatti questo governo, così come è evidente che invece di strapagare i medici a gettone si dovevano aumentare gli stipendi di chi lavora per gli ospedali pubblici. Stiamo facendo di tutto per rimediare", a ribadirlo il ministro della Salute Orazio Schillaci, in un'intervista a 'Libero'.
"Sono sicuro che" la segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha annunciato visite a tappeto negli ospedali, sottolinea il ministro, "potrà spiegare, nel suo tour, perché negli anni in cui hanno guidato l'Italia hanno chiuso ospedali, tagliato posti letto e consentito che medici e infermieri abbandonassero il servizio pubblico per andare a lavorare nelle cooperative come gettonisti", dice Schillaci.
La salute dei cittadini assicura, "non è a rischio. Noi non facciamo sciacallaggio sulla pelle delle persone: siamo consapevoli delle criticità che negli anni si sono sedimentate e le stiamo affrontando un passo una alla volta. Penso all'assistenza sul territorio che è una delle fragilità del nostro sistema. I recenti dati Agenas sugli accessi in Pronto soccorso indicano una percentuale significativa di accessi impropri, ovvero per bisogni di salute che non sono urgenti e che potrebbero essere risolti in altri ambiti assistenziali, come dal medico di famiglia o dall'ambulatorio territoriale. Gli stessi dati indicano anche che dove sono attive le case di comunità, gli accessi impropri al pronto soccorso si sono ridotti. Per questo stiamo investendo sull'assistenza territoriale attraverso i fondi del Pnrr e ribadisco che tutte le case di comunità e gli ospedali di comunità saranno realizzati".
"Dal 2014 al 2019 il finanziamento è cresciuto a ritmi inferiori rispetto alla dinamica dei bisogni e in cinque anni la sanità ha perso 11 miliardi” aggiunge Schillaci tornando sulle cifre delle risorse messe a disposizione per la sanità negli anni. “Questo governo, solo con la legge di bilancio 2024, ha impostato una crescita del finanziamento tra il 2024 e il 2026 di ben 11,2 miliardi" aggiunge. Quanto all'obiettivo, sollecitato da più parti, di portare la spesa sanitaria a un valore pari al 7% del Pil, secondo Schillaci questo traguardo è stato raggiunto solo "nel 2020, in piena pandemia. Prima del Covid è sempre stata al di sotto del 7% eppure gli esiti di cura rispetto alla media europea sono stati migliori in tante prestazioni. Questo perché non sempre a una spesa più alta corrispondono cure migliori. I sistemi universalistici come il nostro consumano il 3-4% in meno di risorse per raggiungere pari livelli di salute".
"È una colossale bugia dire che questo governo ha tagliato i fondi alla sanità. Non ricordo in passato aumenti del fondo sanitario di questa portata", tiene a ribadire il ministro. Il Covid riflette, "ha rimesso la salute al centro dell'agenda politica, ha insegnato che, se non si investe in salute si compromette anche la tenuta sociale ed economica della nazione. Era un nemico sconosciuto che adesso conosciamo. Ora dobbiamo guardare ad altre urgenze. Penso all’antibioticoresistenza, una pandemia silente di cui ci stiamo occupando e che è anche al centro del G7 salute. Così come vogliamo aumentare gli investimenti in prevenzione, perché siamo una popolazione che continua a invecchiare e l'aumento dell'età porta con sé malattie croniche che si traducono in maggiori cure e assistenza. Investire in prevenzione significa invece avere meno malati in futuro e garantire maggiore sostenibilità economica al servizio sanitario".
Quando a medici e infermieri, "devono essere pagati di più, lo sappiamo, e stiamo valutando di aumentare l'indennità di specificità, oltre a incentivi fiscali per favorire il rientro di chi è andato all’estero, sull'esempio dei ricercatori. Così come bisogna migliorare le condizioni di lavoro - conclude Schillaci - La bacchetta magica la lascio agli auspici di chi ci critica, per il resto stiamo agendo su tutti i fronti e con tutte le risorse disponibili".
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