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Governo e Parlamento

14 Novembre 2022

Governo, Schillaci: una cabina di regia per non sprecare il Pnrr. Ecco le priorità

Riforma degli istituti di ricerca con una cabina di regia connessa a ministero dell’Economia e Commissione Europea a Bruxelles, dispiegamento delle nuove strutture sul territorio, revisione dell’accesso a Medicina e specializzazioni: sono i punti chiave toccati dal ministro Orazio Schillaci riguardo il Pnrr


Governo, Schillaci: una cabina di regia per non sprecare il Pnrr. Ecco le priorità

Riforma degli istituti di ricerca con una cabina di regia connessa a ministero dell’Economia e Commissione Europea a Bruxelles, dispiegamento delle nuove strutture sul territorio, revisione dell’accesso a Medicina ed alle specializzazioni: sono i punti chiave toccati dal ministro della Salute Orazio Schillaci in un primo incontro con la stampa. La priorità nel calendario degli adempimenti sanitari del nuovo governo è spendere al meglio le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: per questo inizia a lavorare in questi giorni una cabina di regia coordinata dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto. Entro fine anno andrà inoltre varata la riforma degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, gli Irccs, «importante per il ruolo essenziale che la ricerca svolge nel garantire a tutti una migliore assistenza». Ma soprattutto, è aperta la partita della riforma della medicina del territorio di cui la pandemia ha evidenziato le fragilità e la scarsa appetibilità. «Oggi –afferma Schillaci – i cittadini trovano da un lato il medico di famiglia, primo presidio di assistenza, e dall’altro i Pronto soccorso che soffrono problemi di sovraffollamento. Problemi che vanno risolti agendo sull'appropriatezza, offrendo alle persone un'alternativa all'ospedale che sia percepita come sicura». Ma, spiega il nuovo Ministro, bisogna agire anche sull’appetibilità delle discipline citate, poste a cavallo tra sanità ospedaliera e territoriale, ed essenziali per sostenere l’offerta sanitaria pubblica. Quindi in primo luogo occorre una riflessione con il Ministero dell’Università sulle borse di studio per le specializzazioni. «Vogliamo fare in modo che si sentano gratificati quanti intendano scegliere specializzazioni oggi meno considerate di cui, invece, il servizio sanitario ha fortemente bisogno»», dichiara Schillaci ad ADNKronos Salute. Accanto ad emergenza-urgenza (pronto soccorso) ed anestesia-rianimazione anche medicina generale è tra le discipline da rendere più attrattive.

Alla base c’è un altro ragionamento: se i medici non bastano per coprire specifiche specialità è anche perché i neolaureati sono relativamente pochi. In tema di carenza del personale, spiega Schillaci, «ereditiamo una programmazione sbagliata: durante la pandemia è stato incrementato il numero degli iscrivibili alla Facoltà di Medicina. Ma negli ultimi 10 anni abbiamo perso almeno 50 mila possibili iscrizioni per via del numero limitato per molto tempo a 8 mila iscrizioni, quando sarebbe stato opportuno garantirne fino a 12-15 mila l'anno». Tra i lasciti della pandemia di Covid-19 c’è la presa di coscienza che è necessario sostenere allo stesso modo sia l’offerta di salute sia la ricerca, con risorse adeguate. Sotto il primo profilo, la prima preoccupazione di Schillaci sono gli screening oncologici e i controlli saltati a causa della chiusura di interi reparti ospedalieri, dovuta all’occupazione degli ospedali per l'emergenza Covid. «Questo stop purtroppo determinerà un aumento dell'incidenza e della gravità delle patologie oncologiche. Stiamo lavorando a soluzioni che consentano il recupero delle prestazioni. E aggiunge di lavorare al lancio a breve di una campagna di comunicazione sull'importanza dei vaccini contro il Covid-19 e l'influenza stagionale, con una particolare attenzione ad anziani e fragili.

TAG: GOVERNO, MINISTERO SALUTE, SALUTE, SANITà GOVERNO

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