Governo e Parlamento
08 Marzo 2024 L'assemblea pubblica "Insieme per la sanità del futuro" promossa da Confindustria Dispositivi Medici ha riunito istituzioni, aziende, professionisti sanitari e pazienti. La sfida è quella di delineare una governance che renda il Paese più attrattivo per le imprese
L'assemblea pubblica "Insieme per la sanità del futuro" promossa da Confindustria Dispositivi Medici ha riunito istituzioni, aziende, professionisti sanitari e pazienti. La sfida è quella di delineare una governance che renda il Paese più attrattivo per le imprese. I dispositivi svolgono un ruolo di primo piano nei processi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, ha confermato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante il suo intervento. “Parliamo di un settore fortemente caratterizzato dal progresso tecnologico che consente processi di cura sempre meno invasivi e personalizzati”. Sulla necessità di sviluppare nuovi modelli di valutazione e di acquisto, il ministro ha detto: “stiamo lavorando a un sistema che, mettendo al centro l’HTA, conduca a processi di procurement che tengano adeguatamente conto delle risultanze delle valutazioni delle tecnologie effettuate dal Ministero e da Agenas”.
Sull’utilizzo dei dati sanitari per rendere la spesa più efficiente si è espressa anche Elena Testor, Senatrice della Repubblica Italiana. “Bisogna rivedere la programmazione per poter fare meglio gli acquisti per i dispositivi medici. Porre quindi l'attenzione sul monitoraggio – ha ribadito – affinché si possa arrivare ad avere una sequenza di dati che permetta di avere una spesa reale”.
Il payback e il prelievo dello 0,75% sono i nodi principali da sciogliere, secondo Confindustria Dispositivi Medici. Una criticità sottolineata anche da Michele Barcaiuolo, Senatore della Repubblica Italiana. “Introdotto una decina di anni fa, il payback sta creando molti problemi alle imprese del biomedicale – ha commentato. Va affrontato possibilmente prima della sentenza della Corte costituzionale che potrebbe dichiarare incostituzionale e illegittima la norma. Auspichiamo che possa essere risolto, ne va della tenuta del distretto e delle imprese biomedicale che sono importantissime per la nostra nazione e per la tenuta dei conti pubblici”.
Secondo Confindustria DM solo unendo le forze si potrà ridisegnare una sanità all'avanguardia. Un punto ribadito anche da Achille Iachino, Direttore generale Direzione dei Dispositivi Medici e Politiche del Farmaco. “Eventi come questi – ha commentato – rafforzano la convinzione degli operatori circa la possibilità di avere un sistema dei dispositivi medici in cui tutti gli attori coinvolti, a cominciare dalle istituzioni, le aziende e chi fa ricerca, possono collaborare per rendere il sistema migliore. Significa utilizzare le risorse, trasformarle in valore e generare eccellenza. È quello che cerchiamo di fare con una governance dei dispositivi medici che valorizzi l'industria che fa ricerca e investe, ma che metta sempre e comunque al centro il paziente”.
Sull’effettivo valore aggiunto portato da una tecnologia agli utilizzatori finali si è espresso Attilio Bianchi, Direttore generale dell'Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione "Giovanni Pascale" che ha sottolineato un pensiero comune emerso dal dibattito, cioè “la necessità di un cambio di paradigma dell'attuale governance della sanità, provando a lavorare più per processi che per singole prestazioni. Questo ci può portare sicuramente ad un rapporto migliore con tutti gli attori del sistema, anche nell'ottica di incorporare il valore durante il percorso del paziente”.
Sofia Gorgoni
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