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14 Febbraio 2024

Anziani, Gimbe: decreto passo in avanti ma mancano risorse aggiuntive

Il decreto Anziani predisposto dal Governo è "un grande passo per rispondere ai bisogni di oltre 14 milioni di persone anziane che, insieme a familiari e caregiver, ogni giorno affrontano difficoltà, disagi e fenomeni di impoverimento economico”


Anziani, Gimbe: decreto passo in avanti ma mancano risorse aggiuntive

Il decreto Anziani predisposto dal Governo è "un grande passo per rispondere ai bisogni di oltre 14 milioni di persone anziane che, insieme a familiari e caregiver, ogni giorno affrontano difficoltà, disagi e fenomeni di impoverimento economico. Situazioni aggravate dalle enormi diseguaglianze nell’erogazione dei servizi sociosanitari, sia tra le Regioni, in particolare tra Nord e Sud, sia tra aree urbane e rurali". Ma "non ci sono risorse aggiuntive". Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, questa mattina durante un'audizione presso la X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato, nell'ambito dell'esame del provvedimento. Per quanto riguarda la copertura finanziaria del decreto, Cartabellotta puntualizza che "per 13 misure si fa riferimento a risorse già stanziate: Pnrr Missione 5 e Missione 6, Fabbisogno sanitario nazionale, Fondo nazionale per le politiche sociali, Fondo per la non autosufficienza, Fondo per la promozione dell’attività sportiva, Fondo per le politiche della famiglia, ministero della Salute”.

“Un finanziamento apparentemente aggiuntivo di 250 milioni di euro per il 2025 e 250 milioni per il 2026 è previsto solo per la misura 'assegno di assistenza', che sarà destinato all'acquisto di servizi o contratti: badanti, caregiver, strutture per la presa in cura dell'anziano. Tuttavia, dei complessivi 500 milioni di euro stanziati - sottolinea - 150 milioni provengono dalla riduzione del Fondo per le non autosufficienze, 250 milioni sono a valere sul Programma nazionale 'Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027' e 100 milioni a valere sulle disponibilità della Missione 5 del Pnrr. In altri termini, anche l'assegno di assistenza di fatto viene finanziato con risorse già stanziate su altri capitoli di spesa pubblica". Mentre "per tutte le altre misure non sono previsti maggiori oneri per la finanza pubblica". Le diseguaglianze regionali nell’accesso ai servizi sociosanitari "non sono più accettabili".  Diventa quindi "inderogabile la necessità di colmare questi divari tra Regioni, in particolare tra il Nord e il Sud del Paese". Lo ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, questa mattina in audizione presso la X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato, nell’ambito dell’esame del decreto Anziani.

"Considerato che il decreto fa riferimento ai Livelli essenziali di assistenza (Lea) e ai Livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps) - ha sottolineato - diventa inderogabile la necessità di colmare inaccettabili divari tra Regioni, in particolare tra il Nord e il Sud, che saranno inevitabilmente acuiti dall’autonomia differenziata. Diseguaglianze che oggi ledono i diritti civili e la dignità delle persone più deboli e più fragili del Paese". Per Cartabellotta "l'assenza di finanziamenti dedicati ai vari interventi fanno, al momento, del decreto Anziani un'eccellente ricognizione di tutte le misure di cui possono beneficiare le persone anziane, ma la cui attuazione è fortemente condizionata, oltre che dall'emanazione di numerosi decreti attuativi, dalle risorse e dalle rilevanti diseguaglianze regionali". Secondo il presidente Gimbe, "la vera sfida che questo provvedimento lancia è se il Paese è pronto per istituire un Servizio sociosanitario nazionale, con relativo fabbisogno finanziario, sia perché ormai non è più possibile per i pazienti cronici e gli anziani differenziare i bisogni sanitari da quelli sociali, sia perché tutte le erogazioni in denaro disposte dall'Inps non hanno vincolo di destinazione e non vengono sottoposte ad alcuna verifica oggettiva. È, cioè, impossibile stimare il reale ritorno di salute e di qualità di vita per le persone anziane".

TAG: ANZIANI

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