Aifa
08 Febbraio 2024 Ad oltre un anno dalla sua approvazione in Parlamento, prende forma la riforma dell’Agenzia italiana del farmaco. Con il via libero di oggi della Conferenza Stato-Regioni, sono stati confermati tutti i nomi proposti dal ministro della Salute
Ad oltre un anno dalla sua approvazione in Parlamento, prende forma la riforma dell’Agenzia italiana del farmaco. Con il via libero di oggi della Conferenza Stato-Regioni, sono stati confermati tutti i nomi proposti dal ministro della Salute Orazio Schillaci. La nuova riforma abolisce il direttore generale, mantenendo invece il presidente quale organo e rappresentante legale dell'Agenzia ma istituisce le figure dirigenziali di livello generale del direttore amministrativo e del direttore tecnico-scientifico. Giorgio Palù è stato confermato presidente dell’Agenzia, sulla sua nomina, c’erano pochi dubbi. L’ex professore ordinario di microbiologia e virologia dell’Università di Padova, era già da un anno il presidente del Consiglio d’amministrazione della stessa Aifa.
Il Consiglio di amministrazione è composto, oltre che dal presidente, dai due membri scelti dalle Regioni (Vito Montanaro e Angelo Gratarola), uno dal ministero dell’Economia e uno dalla Salute. Confermate anche le nomine proposte dal ministro Schillaci dei due direttori previsti dal nuovo regolamento Aifa, tecnico-scientifico e amministrativo. Il direttore tecnico-scientifico è Pierluigi Russo, già un dirigente Aifa, con il ruolo di direttore dell’Ufficio Registri di Monitoraggio dell'ente regolatorio. Nominato, invece, come direttore amministrativo dell'Agenzia Giovanni Pavesi, direttore generale dell’assessorato al Welfare di Regione Lombardia. I membri della nuova commissione unica scientifico-economica del farmaco sono invece stati nominati dalle Regioni: Giovanna Scroccaro, Elisa Sangiorgi e Giuseppe Toffoli. Con un decreto del ministro della Salute: Lara Nicoletta Angela Gitto, Giancarlo Agnelli, Walter Marrocco, Vincenzo Danilo Lozupone, Ida Fortino. A completare la squadra in Cse ci saranno il direttore tecnico-scientifico dell’Agenzia e il presidente dell’Istituto superiore di sanità Rocco Bellantone, o un suo delegato, quali membri di diritto.
Le nomine sono state accolte con grande piacere dal mondo sanitario. ''Nella nuova composizione l’Agenzia italiana del farmaco ha al vertice un grande livello di esperienza, mentre nella commissione scientifica economica ci sono le tre componenti che ci si aspettava: clinica, farmaco-economica e medica. Ci sono le carte in regola per far bene''. Così all’Adnkronos Salute, Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell'agenzia. In generale, spiega, ''c'è un grosso apporto da parte della componente clinica, perché il beneficio clinico aggiunto sarà uno dei cardini della valutazione Hta che l'Aifa si troverà a fare. Ci sono competenze di farmaco-economia, quelle farmaco-ecologiche, con un mix di esperienze e nuove idee. C'è il seme per poter cambiare e fare il prossimo passo di evoluzione che l'Aifa necessita, per questo non resta che augurare buon lavoro". "Stiamo portando avanti un ampio programma che mira a disegnare una nuova governance del settore farmaceutico, che dovrà portare a una migliore capacità di cura e infine anche a un risparmio, se possibile, per le casse dello Stato. Con la riforma di Aifa abbiamo posto le basi per un quadro regolatorio più snello ed efficiente per approvare i nuovi farmaci", ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel suo intervento oggi a Roma alla presentazione e del VI Rapporto sulla farmacia a cura di Cittadinanzattiva e Federfarma. Si aggiunge anche il commento del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato che dice: “La nuova Agenzia italiana del farmaco dovrà essere più veloce per dare prima risposte ai cittadini e per attrarre le aziende internazionali''. Le priorità dell’Aifa rinnovata saranno quelle di ''migliorare le performance in termini di accesso e di autorizzazione di immissione in commercio dei farmaci in tempi brevi, anche parametrate a quelle dell’Ema", spiega. Questo "per essere performante, soprattutto per dare alternative di carattere terapeutico al cittadino" ma "fondamentalmente per essere competitivi sul mercato globale dei farmaci. La farmaceutica in Italia cuba 50 miliardi di euro e noi dobbiamo essere attrattivi nei confronti dell'industria farmaceutica mondiale. Quindi riuscire ad avere un'Aifa performante significa andare in questa direzione”, conclude.
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