Governo e Parlamento
21 Dicembre 2023 I numeri sulle malattie cardio, cerebro vascolari, nel nostro Paese sono in costante aumento, con un grosso impatto sul Sistema Sanitario Nazionale. Per questo motivo, l'Italia studia un Piano nazionale per migliorare la gestione dei pazienti affetti da queste patologie
I numeri sulle malattie cardio, cerebro vascolari, nel nostro Paese sono in costante aumento, con un grosso impatto sul Sistema Sanitario Nazionale. Per questo motivo, l'Italia studia un Piano nazionale per migliorare la gestione dei pazienti affetti da queste patologie. "Con la mozione di fine luglio, chiediamo al Governo di impegnarsi ad attivare entro l'anno un tavolo di lavoro per l'elaborazione di un Piano Nazionale in continuità e coerenza con il Piano Nazionale della Prevenzione, il Piano Nazionale Cronicità e i lavori di Agenas e dell'Alleanza per le Malattie cardio-cerebrovascolari", commenta Francesco Ciancitto, Componente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. Posizione condivisa anche da Elena Murelli, Presidente dell'Intergruppo Parlamentare per le malattie cardio, cerebro e vascolari e Componente della Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato. "Necessario un tavolo su queste patologie - spiega - a cui dovranno essere coinvolti tutti gli stakeholders, professionisti e associazioni dei pazienti tenendo in considerazione anche le best practice adottate in altri Paesi europei". Dati alla mano, sono stati più di 226 mila i decessi legati a queste patologie nel 2020 con un burden economico associato di 42 miliardi di euro considerando la perdita di produttività, l'assistenza informale e i costi sociali. "Analizzando l'attuale gestione dei pazienti cardio, cerebro e vascolari, Meridiano Cardio ha individuato un piano di azione per un totale di 30 interventi. Importante agire anche sulle difformità regionali al fine di ridurre le disuguaglianze negli outcome di salute", spiega Daniela Bianco, Partner e Responsabile dell'Area Healthcare di The European House - Ambrosetti. L'obiettivo è quello di rivedere il rapporto tra ospedale e territorio, dotare il sistema di risorse umane, infrastrutturali e tecnologiche adeguate. Con riferimento alla prevenzione primaria e secondaria e diagnosi precoce, l'80% dei decessi legati a queste malattie è infatti prevenibile. Tuttavia, per molti pazienti c'è uno scarso livello di consapevolezza della propria condizione di salute; il 52% è inconsapevole di essere iperteso (34%) o ne è consapevole ma non si cura (18%). In aggiunta, la burocrazia rallenta l'attività clinica e "scoraggia" l'accesso alle terapie più innovative.
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