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Governo e Parlamento

06 Dicembre 2023

Tumori, l'Oblio oncologico è legge. Ecco che cosa cambia

Dopo la Camera, è arrivato il via libera all'unanimità anche al Senato al testo unificato recante disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti. Schillaci: vinciamo una battaglia di civiltà a difesa delle persone guarite dal cancro 


Tumori, l'Oblio oncologico è legge. Ecco che cosa cambia

Dopo la Camera, è arrivato il via libera all'unanimità anche al Senato al testo unificato recante disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche. Il provvedimento ora è legge. Adottare un bambino, chiedere un mutuo in banca, partecipare ad un concorso. Per le persone guarite da un tumore tutto questo non rappresenterà più una corsa ad ostacoli. La legge sancisce il diritto all'oblio per coloro che sono stati affetti da patologie oncologiche con l'obiettivo di prevenire le discriminazioni e tutelare i diritti. Plaudono oncologi e associazioni ed il ministro della Salute Orazio Schillaci parla di una "una legge di civiltà". Con l'approvazione definitiva della legge, "che il Governo ha fortemente sostenuto - afferma Schillaci - vinciamo una battaglia di civiltà a difesa delle persone guarite dal cancro. Ringrazio i parlamentari di tutte le forze politiche che con questo provvedimento hanno contribuito a restituire alle persone che si sono lasciate alle spalle un tumore la possibilità di vivere una vita piena senza steccati e discriminazioni".

Un traguardo che l'Italia raggiunge dopo Francia, Portogallo, Spagna e anche altri Paesi quali Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi. Nel febbraio 2022 la Commissione Europea, nell'ambito del Piano Oncologico Europeo, ha auspicato che tutti gli Stati membri si dotino di una legge sul Diritto all'Oblio Oncologico entro il 2025. "Accolgo con grande gioia l'approvazione all'unanimità della proposta di legge parlamentare sull'oblio oncologico. Una norma di civiltà, che il Governo ha convintamente sostenuto e che cancellerà quelle umilianti e ingiuste discriminazioni che pesavano sulle persone guarite da patologie oncologiche. Grazie a tutte le forze politiche che hanno consentito di raggiungere oggi questo obiettivo", ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sono un milione gli italiani interessati dall'oblio oncologico perché considerati guariti, a fronte di 3,6 milioni che vivono con una diagnosi di cancro: "I cittadini guariti dal cancro in Italia non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare - afferma Francesco Perrone, presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) -. Sono infatti previste specifiche norme che tutelano gli ex pazienti da possibili discriminazioni nel campo assicurativo e finanziario, oltre che nell'ambito lavorativo. La Legge prevede il divieto di richiedere informazioni su una pregressa patologia oncologica dopo 10 anni dal termine dei trattamenti in assenza di recidiva di malattia in questo periodo. Per i pazienti in cui la diagnosi sia antecedente ai 21 anni, questo limite è ridotto a 5 anni. La legge non tutela solo nei rapporti con banche e assicurazioni ma anche in sede concorsuale, qualora sia prevista un'idoneità fisica e nell'ambito dei procedimenti di adozione". È pertanto, sottolinea Perrone, "una legge più avanzata rispetto a quanto stabilito in altri Stati che hanno già adottato norme su questo tema".

È inoltre previsto che, con procedure da definire attraverso un tavolo tecnico del Ministero della Salute, vengano istituite tabelle che consentano di ridurre ulteriormente questi tempi in base alla differente patologia oncologica. Soddisfatto anche Francesco Cognetti, presidente Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi), che auspica ora una "reale e concreta applicazione della legge". E plaude il mondo del volontariato. "Finalmente - afferma il presidente della Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) Francesco De Lorenzo - viene cancellato per legge lo stigma cancro = morte o malattia inguaribile, purtroppo ancora ben radicato nel comune sentire". Parlano di "vittoria storica" anche la Federazione Italiana delle Associazioni di Genitori e Guariti Oncoematologia Pediatrica (Fiagop) e l'Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica (Aieop): "Si spazza via lo stigma della malattia imposto dalla burocrazia". Per il presidente della Commissione Affari Sociali e Salute della Camera, Ugo Cappellacci, "con l'approvazione definitiva del ddl, alla guarigione segue ora il ritorno alla vita sociale per gli ex pazienti. Una bella pagina di libertà e di speranza".  Anche Il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (Cnel) esprime grandissima soddisfazione per l'approvazione della legge, un tema su cui nel marzo scorso il Cnel aveva presentato una propria pdl. "Con il voto di oggi - ha dichiarato il presidente del Cnel, Renato Brunetta - l'Italia pone fine a un ingiustificato stigma con pesanti ricadute sulla vita sociale ed economica dei pazienti guariti da tumore. È il compimento di una battaglia di civiltà che porta l'Italia in linea con tanti altri Paesi europei, ma, soprattutto, in linea con i progressi della scienza e della medicina".   

TAG: OBLIO ONCOLOGICO

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