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26 Ottobre 2023

Manovra, Schillaci: 520 milioni per le liste d'attesa. Necessaria una riorganizzazione del sistema

Dalle liste d’attesa alla prevenzione, dal Pnrr al tetto di spesa, il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel corso dell'Assemblea annuale dell'Anci, a Genova, ha fatto il punto sui prossimi obiettivi del suo mandato


Manovra, Schillaci: 520 milioni per le liste d'attesa. Necessaria una riorganizzazione del sistema

Dalle liste d’attesa alla prevenzione, dal Pnrr al tetto di spesa, il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel corso dell'Assemblea annuale dell'Anci, a Genova, ha fatto il punto sui prossimi obiettivi del suo mandato.
"Tra tanti danni che il Covid ha causato, l'unica cosa importante sicuramente è quella di aver messo nuovamente la salute al centro del dibattito pubblico e politico”, dichiara il ministro che poi si sofferma sul problema “più fastidioso e inaccettabile per i cittadini”: le liste d’attesa. Basandosi sui provvedimenti nella Manovra, Schillaci spiega come il problema vada affrontato con risorse dedicate, investimenti sul personale e lavorando sull' appropriatezza delle prescrizioni. “Servono risorse, oltre ad essere stato aumentato il Fondo sanitario nazionale, abbiamo stanziato 520 milioni per l'abbattimento delle liste d'attesa. In continuità con quello che avevamo fatto già lo scorso anno nel Decreto milleproroghe, andando a prorogare finanziamenti precedenti fatti da chi era stato al Governo prima di noi. Devo dire, però, che il primo dato che salta all’occhio è che solamente quasi il 70% delle risorse messe a disposizione sono state utilizzate a questo fine. Quindi credo che oggi ci voglia, oltre alla parte economica, una profonda riorganizzazione del sistema", dichiara.

"Abbiamo aumentato - aggiunge Schillaci- il compenso per i medici e per gli operatori sanitari che vogliono fare orario aggiuntivo, ma su base volontaria. Nessuno vuole che i medici lavorino tutto il giorno, ma io sono un medico e i medici hanno dimostrato con tutti gli operatori sanitari un grande senso di responsabilità durante il Covid. Gli aumenti sono significativi perché per gli operatori sanitari c'è un raddoppio della tariffa oraria dell'extra time. I medici e gli operatori sanitari non si tireranno indietro, soprattutto se si renderanno conto che sono coinvolti in un processo per tutta la Nazione, da Nord a Sud, a favore dei cittadini". Con l'aumento del Fondo Sanitario Nazionale, “aumenta anche la possibilità per le Regioni di assumere più personale. Non tutte sono arrivate al tetto di spesa, che è abbastanza odioso e che appena possibile per le assunzioni cercheremo di superare. Da un lato ci sono più risorse economiche, ma dall'altro lato ci vuole maggiore organizzazione. Mettiamo insieme nelle agende regionali tutte le prestazioni che un cittadino può effettuare e poi andiamo a vedere quali sono i tempi e le liste di attesa. Oltre questo credo che sia importante agire in maniera chiara sulla appropriatezza delle prescrizioni".  Con il Covid, le liste d’attesa di sono “gonfiate”. “I cittadini si sono molto trascurati" in pandemia "e non hanno avuto la possibilità di effettuare tante prestazioni diagnostiche e terapeutiche. Sono saltati tanti screening oncologici e il fatto di non avere avuto la possibilità di effettuare esami diagnostici e terapie e interventi chirurgici è un danno che ci portiamo dietro. Noi abbiamo messo al centro dell'azione del ministero e del Governo con dei provvedimenti concreti in Finanziaria proprio la riduzione e l’abbattimento delle liste d'attesa", spiega il ministro.

Schillaci si è, poi, soffermato sulla medicina territoriale, “al centro dei investimento del Pnrr”. Su questo tema si agirà “su due filoni”: “il primo è la costruzione di case ed edifici di comunità. Su questo ribadisco che non è stato tagliato un euro". “Con i fondi a disposizione -sottolinea Schillaci - essendo aumentati i materiali in questi anni, potranno essere realizzati un numero inferiore di case e di ospedali di comunità rispetto a quelli che erano previsti. Ma abbiamo intenzione di realizzarli tutti, andando a prendere i fondi da altre parti, come i fondi di coesione, quelli ex articolo 20. Quindi non c'è un taglio di case di comunità. In questa Finanziaria, poi, finalmente ci sono soldi per quelli che devono essere i protagonisti delle case di comunità, perché è inutile realizzare delle bellissime infrastrutture se poi non ci sono medici e operatori sanitari".  "Ci sono 250 milioni - aggiunge il ministro - per assumere personale per le case di comunità nel 2025 e 350 milioni per assumere personale nel 2026. Quindi noi andiamo avanti e abbiamo rispettato tutti i target del Pnrr fino adesso e continueremo a farlo. L'altro capitolo, l'aspetto più stimolante dal mio punto di vista, è quello della telemedicina. Vedo la telemedicina come lo strumento per superare le tante, troppe, inaccettabili diseguaglianze che ancora oggi ci sono nell'offerta di salute nella nostra nazione. La telemedicina è il modo per migliorare l'accesso per tutti, ci stiamo lavorando, finalmente abbiamo sbloccato un problema complesso che era quello del Fascicolo sanitario nazionale". "Per ultimo - conclude Schillaci - vi è il coinvolgimento dei medici di medicina generale. Sono stati per anni, le persone più vicine ai cittadini devono continuare ad esserlo, ma devono capire che il mondo è cambiato. Stiamo lavorando affinché possano avere un corso di formazione più moderno, più appagante, ma anche chiediamo loro un impegno che sicuramente daranno all'interno delle strutture territoriali".

E poi “il migliore investimento che una Nazione può fare” è “in prevenzione” e “in ricerca”, aggiunge Schillaci. "È un investimento che è dovuto soprattutto alle future generazioni-spiega il ministro-: noi, lo ricordo spesso, siamo il secondo o il terzo Paese più longevo al mondo ma spesso le nostre persone anziane non invecchiano bene, sono affette da più malattie cronico-metaboliche non trasmissibili e quindi la prevenzione è veramente la parte più importante sulla quale investire. Vanno coinvolti i giovani sin dai primi anni di vita, sin dalle scuole elementari, con delle informazioni corrette e con degli stili di vita corretti. Nel campo dell’alimentazione abbiamo la dieta mediterranea che io chiamo italiana: è un modello di salute in tutto il mondo e però si legge dalle ultime statistiche che molti italiani in realtà non la seguono. Su questo bisogna fare una rivoluzione culturale. Abbiamo tanti prodotti che devono essere a disposizione di tutti. Investire in questo, in corretti stili di vita, nello sport, in una sana attività fisica vuol dire avere meno malati un domani".  "Mi rifaccio alla definizione dell'Oms di salute non solo come assenza di malattia - conclude Schillaci - Io vorrei che i cittadini italiani un domani godano tutti di un pieno benessere psicofisico e questo è quello a cui dobbiamo tendere. Ciò per due motivi. Il primo perché tutti dobbiamo stare meglio. Il secondo perché qualunque sistema sanitario, anche se avessimo capacità finanziarie infinite e come capite bene non le abbiamo noi come non le hanno molti altri Stati e Nazioni europee, non può permettersi di non avere cittadini che invecchiano e invecchiano bene". 

TAG: LISTE ATTESA

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