Alzheimer
16 Ottobre 2023 L'ultima seduta della Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera alla proroga dei termini per poter accedere al Fondo per l'Alzheimer e le demenze. Come stabilito nel decreto del 23 dicembre 2021, per accedere al fondo di 4,7 milioni di euro
"L'ultima seduta della Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera alla proroga dei termini per poter accedere al Fondo per l'Alzheimer e le demenze. Come stabilito nel decreto del 23 dicembre 2021, per accedere al fondo di 4,7 milioni di euro le Regioni avrebbero dovuto presentare una relazione sulle attività svolte e la rendicontazione che attesta le spese sostenute entro e non oltre il 31 ottobre 2023", ma "si trattava per alcune realtà di una scadenza non semplice da rispettare. Questa proroga era molto attesa - commenta Annarita Patriarca, co-promotrice dell'Intergruppo parlamentare per le neuroscienze e l'Alzheimer insieme a Beatrice Lorenzin - e siamo molto soddisfatti che sia stata data la possibilità alle Regioni e alle Province autonome di dare piena realizzazione alle attività previste dal decreto". Per Patriarca è "un segnale importante e un'indicazione della strada da seguire: come Intergruppo", sottolinea, "siamo al lavoro per promuovere il rifinanziamento del fondo anche per il triennio 2024-2026.
"Numeri alla mano - ricorda in una nota - oltre 55 milioni di persone convivono con la demenza che oggi è una delle principali cause di disabilità e non autosufficienza tra le persone anziane; 700mila sono i casi solo in Italia. Investire in questa direzione deve essere dunque una priorità, così da offrire una presa in carico continuativa e di qualità dei pazienti, ampliando l'offerta dei servizi per le persone con un disturbo neurocognitivo".
"Queste patologie hanno un impatto considerevole in termini sociosanitari, perché sempre più famiglie ne sono colpite, senza contare i costi per il sistema sanitario nazionale e per le famiglie stesse. Da un punto di vista economico, in Italia i costi legati alla malattia di Alzheimer sono stimati in 15,6 miliardi di euro, di cui l'80% sono sostenuti direttamente dalle famiglie dei pazienti". Ne consegue "l'importanza delle aree progettuali previste dal Fondo per l'Alzheimer e le demenze - conclude Patriarca - soprattutto nell'ambito della diagnosi precoce, della telemedicina volta ad assicurare la continuità delle cure, degli interventi di tele-riabilitazione o dei trattamenti psico-educazionali, cognitivi e psicosociali nella demenza".
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