Europa
15 Febbraio 2023 L’Agenzia dell’Unione Europea per le sostanze chimiche ha appena pubblicato la proposta per limitare circa diecimila sostanze sintetiche, utilizzate in diversi campi industriali produttivi, perché pericolose per l’ambiente e la salute umana. Nel dettaglio, si tratta di sostanze per- e polifluoroalchiliche
L’ECHA (Agenzia dell’Unione Europea per le sostanze chimiche) ha appena pubblicato la proposta per limitare circa diecimila sostanze sintetiche, utilizzate in diversi campi industriali produttivi, perché pericolose per l’ambiente e la salute umana. Nel dettaglio, si tratta di sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFASs), prodotti chimici difficilmente degradabili che sono impiegati nell’industria da decenni. Esse, sono ancora utilizzate e presenti nell’ambiente e nella catena alimentare. Ora, i comitati scientifici dell'ECHA inizieranno a valutare la proposta in termini di rischi per le persone e per l'ambiente e l’impatto sulla società.
La proposta è stata sviluppata dalle autorità di Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia e presentata all'ECHA il 13 gennaio 2023. Il documento mira a ridurre le emissioni di PFASs nell'ambiente e a rendere i prodotti e i processi più sicuri per le persone. Tutte queste sostanze presenti nella proposta sono molto persistenti nell'ambiente. Se i loro rilasci non vengono ridotti al minimo, le persone, le piante e gli animali saranno sempre più esposti e, senza alcuna restrizione, si raggiungeranno livelli tali da avere effetti negativi sulla salute delle persone e sull'ambiente. Senza alcun intervento, le autorità stimano che circa 4,4 milioni di tonnellate di PFASs finirebbero nel nostro ambiente nei prossimi 30 anni. In particolare, i PFASs sono utilizzati nei settori automobilistico e aeronautico, ma possono anche essere trovati in materiali a contatto con alimenti, tessuti o prodotti per la casa. Possono essere gas, liquidi o polimeri solidi ad alto peso molecolare e vengono rilasciati nell’ambiente da fonti dirette ed indirette, ad esempio da strutture professionali ed industriali che si occupano di sviluppare anche prodotti di consumo. Un recente studio danese (https://ehp.niehs.nih.gov/doi/full/10.1289/EHP10285) ha rilevato che l’esposizione a queste sostanze nell’utero potrebbe danneggiare i testicoli maschili e a ridurre e rendere meno efficienti gli spermatozoi presenti nell’uomo.
Peter van der Zandt, direttore per la valutazione dei rischi dell'ECHA, ha dichiarato: “Questa proposta storica sostiene le ambizioni della strategia dell'UE per le sostanze chimiche e del piano d'azione per l'inquinamento zero. Ora, i nostri comitati scientifici inizieranno la valutazione e l’analisi. Sarà una valutazione lunga ed impegnativa perché riguarderà migliaia di sostanze per tantissimi usi diversi, ma noi siamo pronti".
Ora, I comitati scientifici per la valutazione dei rischi (RAC) e per l'analisi socioeconomica (SEAC) dell'ECHA verificheranno che la proposta soddisfi i requisiti giuridici in modo che i comitati possano iniziare la loro valutazione scientifica. Una consultazione semestrale dovrebbe iniziare il 22 marzo 2023. Il RAC esprimerà un parere sull'opportunità della restrizione proposta per ridurre i rischi per la salute delle persone e per l'ambiente, mentre il parere del SEAC riguarderà gli impatti socioeconomici, ovvero benefici e costi per la società associati alla proposta. Una volta adottati, i pareri saranno inviati alla Commissione europea che, insieme agli Stati membri dell'UE, deciderà in merito all'eventuale restrizione.
https://echa.europa.eu/it/-/echa-publishes-pfas-restriction-proposal
Cristoforo Zervos
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