Governo e Parlamento
11 Aprile 2023 OpenAI sta collaborando con il Garante della privacy italiano per riportare ChatGPT nel nostro Paese dopo il blocco imposto la settimana scorsa, nel rispetto della sicurezza e della privacy degli utenti. OpenAI, pur ribadendo di essere convinta di rispettare le norme in tema di protezione dei dati personali, ha confermato la volontà di collaborare con l'Autorità italiana
OpenAI sta collaborando con il Garante della privacy italiano per riportare ChatGPT nel nostro Paese dopo il blocco imposto la settimana scorsa, nel rispetto della sicurezza e della privacy degli utenti. Le due parti si sono parlate in videoconferenza per arrivare ad una soluzione. OpenAI, pur ribadendo di essere convinta di rispettare le norme in tema di protezione dei dati personali, ha confermato la volontà di collaborare con l'Autorità italiana con l'obiettivo di arrivare ad una positiva soluzione delle criticità rilevate dal Garante riguardo a ChatGPT. L'Autorità da parte sua ha sottolineato come non vi sia alcuna intenzione di porre un freno allo sviluppo dell'AI e dell'innovazione tecnologica ed ha ribadito l'importanza del rispetto delle norme poste a tutela dei dai personali dei cittadini italiani ed europei. OpenAI si è impegnata a rafforzare la trasparenza nell'uso dei dati personali degli interessati, i meccanismi esistenti per l'esercizio dei diritti e le garanzie per i minori e ad inviare al Garante un documento che indichi le misure che rispondano alle richieste dell'Autorità. Il Garante si riserva di valutare le misure proposte dalla società, anche riguardo al provvedimento adottato nei confronti di OpenAI.
Ma ChatGpt è davvero utile per il mondo sanitario? L'Università di medicina della Maryland School ha analizzato le risposte, in tema di screening per il cancro al seno, fornite dal chatbot di intelligenza artificiale e pur fornendo gran parte delle volte informazioni corrette, a volte ne ha date anche di «imprecise», o addirittura «fittizie». Sulla base dell'analisi, gli studiosi ritengono che ChatGpt sia utile per questa funzione ma con alcuni avvertimenti: su tutti, il fatto che le informazioni sulla salute diffuse dall'Ai più popolare degli ultimi tempi devono essere ancora confermate con i propri dottori. Mentre imperversa la polemica tra chi vorrebbe frenare il ricorso a questo strumento e chi invece si affida ed è interessato ad esplorare tutte le sue potenzialità, ChatGpt è ormai sempre più sotto la lente degli scienziati. A febbraio 2023, i ricercatori dell'Umsom hanno creato una serie di 25 domande relative ai consigli su come sottoporsi a screening per il cancro al seno. Hanno inviato ogni domanda a ChatGPT tre volte per vedere quali risposte generava. Il chatbot è noto per variare la sua risposta ogni volta che viene posto un quesito. Tre radiologi formati sulla mammografia hanno valutato le risposte. E hanno scoperto che erano appropriate per 22 delle 25 domande. Il chatbot, tuttavia, ha fornito una risposta basata su informazioni obsolete. E altre due domande hanno avuto risposte incoerenti che variavano in modo significativo ogni volta che veniva posta la stessa domanda. «Abbiamo riscontrato che ChatGPT ha risposto correttamente alle domande circa l'88% delle volte, il che è piuttosto sorprendente», ha affermato l'autore corrispondente dello studio Paul Yi, direttore dell'Um Medical Intelligent Imaging Center. «Ha anche l'ulteriore vantaggio di riassumere le informazioni in una forma facilmente digeribile affinché i consumatori possano comprenderle facilmente». ChatGpt ha risposto correttamente alle domande sui sintomi del cancro al seno, su chi è a rischio, sui costi, sull'età a cui fare la mammografia, e sulle raccomandazioni relative alla frequenza. Lo svantaggio è che non è così completo nelle sue risposte, rispetto a ciò che una persona troverebbe normalmente tramite una ricerca su Google.
Non è mancata una provocazione di un consigliere regionale del Pd in Lombardia che, insieme al progetto di legge proposto dall'algoritmo, ne ha depositato un altro, scritto di suo pugno, con lo stesso obiettivo di regolamentare questi strumenti. È opera del consigliere Samuele Astuti che ha chiesto al sistema «Mi puoi scrivere una legge regionale che regolamenti l'utilizzo dell'intelligenza artificiale?». «Ha fatto un bellissimo lavoro», dice il politico regionale, In Italia, e probabilmente anche a livello internazionale, si tratta della 'prima legge' scritta dall'intelligenza artificiale. Che, per 'autoregolarsi', ha proposto di istituire un apposito Osservatorio. Secondo Astuti «siamo davanti a un'innovazione che costituisce un cambio di paradigma» motivo per cui «è necessario» che le istituzioni «riflettano su questa rivoluzione», non solo a livello nazionale ma anche regionale. La pdl di ChatGpt è stata affiancato da un'altra proposta, che avevano avanzato nella precedente legislatura sempre i consiglieri del Pd per rendere chiara la responsabilità sul suo utilizzo e tutelare la privacy e la trasparenza attraverso l'indicazione di chiare fonti informative.
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